E’ andato in scena lo scorso 10 Novembre al Teatro delle Arti di Lastra a Signa lo spettacolo teatrale “Bartali: prima tappa” di Lisa Capaccioli e Paola Bigatto. Interpretato da un giovane e talentuoso attore, Francesco Dendi. Attraverso il racconto di un ragazzo dai pantaloni alla zuava e la bici in spalla, lo spettatore con delicatezza si confronta con una figura conosciuta eppur misteriosa, di cui non vi è traccia visiva se non alla fine: Gino Bartali. E’ chiaro fin da subito. Non è la consueta narrazione della vita di Gino.
Siamo nel 1943. Nel clima di tensione della Seconda Guerra Mondiale. La Delasem è in piena attività.
La “Delegazione per l’assistenza degli emigranti” ( DELASEM) fu in un primo periodo autorizzata dal regime e poi bandita. Molti dei suoi operatori persero la vita durante le retate della milizia fascista. Altri continuarono la missione di salvataggio degli Ebrei. Come mio nonno, che prese parte alla rete interreligiosa coordinata dal Cardinale di Firenze Elia dalla Costa insieme al Rabbino Nathan Cassuto e a Padre Rufino Niccacci di Assisi. Per due anni Gino corse in bicicletta tra la Toscana e l’Umbria. Arrivando a percorrere nello stesso giorno oltre 300 km. Non per vincere il Giro d’Italia, ma per salvare vite!
“Bartali: prima tappa” ci narra Gino attraverso gli occhi di un ragazzo suo coetaneo
che lo ammira per il suo carattere forte, ma soprattutto per la sua missione: trasportare carte d’identità false nel telaio della sua bicicletta da Firenze ad Assisi. L’artista si interpone tra lo spettatore e Gino Bartali, non solo come figura narrante ma anch’egli coinvolto e parte della stessa epoca. Rivelando qualche dettaglio, sapientemente estrapolato dalla biografia del campione, il narratore ci ricorda aneddoti curiosi, riportandoci nell’intimo di Gino con espressioni toscane. Lo spettacolo mette a fuoco Bartali come uomo, esempio di solidarietà e Giusto tra le Nazioni. Valicando la soglia che lo riguarda nelle vesti di ciclista dalle indiscusse doti. Messaggi forti che ci svelano l’aspetto umano di Bartali, un uomo fuori dagli schemi. La regia originale incuriosisce il pubblico, alludendo a certi fatti avvenuti senza descriverli del tutto. Lasciandoci all’immaginazione e alla voglia di riscoprire quest’uomo.
“Come poter raccontare Bartali a teatro, un’icona quasi leggenda”
ci spiega la regista Lisa Capaccioli “se non attraverso un personaggio inventato che ci avvicina alla vita di Gino. Una figura così complessa e grande che nessun attore potrà mai imitare.” A tratti ironico e a tratti poetico, lo spettacolo mi incanta e mi impressiona per la sua immediatezza. E ad un certo punto, mi sembra di vederlo lì sul palco mio nonno. Col suo carattere schivo,
con i suoi occhi azzurri quasi trasparenti
e la cicatrice a stella sul naso, intento a correre sulle strade polverose della Toscana. Non fai in tempo a voltarti, che è un puntino lontano. “Poter raccontare la storia di Gino Bartali attraverso questo personaggio ” mi confida l’attore Francesco Dendi ” è una grande emozione perché si parla di sport e umanità. E secondo me un vero sportivo, come lo era Gino, è sempre un uomo con la U maiuscola. Una sua frase in particolare mi ha colpito :
i talenti ricevuti in dono dalla nascita non vanno sciupati. C’è sempre il modo di farli fruttare!”
Portare a teatro la storia di mio nonno Gino è un grande contributo nel tramandare il suo esempio di solidarietà e coraggio. A tutti coloro che mi chiedono informazioni sulle repliche, ecco le ultime novità. Lo spettacolo “Bartali: prima tappa” andrà in scena il prossimo 20 Gennaio a Milano, il 27 Gennaio a Laterina (AR) e il 2 Febbraio a Cavriglia (AR). Non perdete l’occasione di un incontro inedito con Gino!
4 commenti
Volevo sapere se ci sarà un seguito sulla storia di Bartali che a novembre fu fatta a lastra a signa
Grazie
Marco
Ciao Marco, ci saranno delle repliche, trovi le date in fondo all’articolo. Non so se in futuro ci sarà anche un seguito della storia, forse..resta connesso al blog, vi aggiornerò
Volevo sapere se ci sarà un seguito sulla storia di Bartali che a novembre fu fatta a lastra a signa
Grazie
Marco
Ciao Lisa, forse sono arrivato anch’io un po’ tardi, ma tienici informati su i possibili prossimi eventi. Se vuoi ti posso raccontare di quella volta che il grande Gino con la sua Golf Bianca si era smarrito su per Gressoney. Di sicuro hai più di tutti noi da raccontarci di LUI. Grazie, Ciao il Capitano