Home Due ruote e un Diario INTERVISTA A “IL BICICLETTERARIO”: DIETRO LE QUINTE DEL PREMIO LETTERARIO DEDICATO ALLA BICICLETTA

INTERVISTA A “IL BICICLETTERARIO”: DIETRO LE QUINTE DEL PREMIO LETTERARIO DEDICATO ALLA BICICLETTA

da Lisa Bartali

Al via il nuovo bando de Il Bicicletterario, Unico Premio Letterario dedicato interamente alla bicicletta. Il progetto culturale realizzato da Co.S.Mo.S. – Comitato Spontaneo Mobilità Sostenibile  di Minturno (LT), è giunto alla quinta edizione. Lo scorso anno Biciclettami vi ha raccontato le origini di questo Premio, ( leggi qui ) e ha inviato un saluto speciale dal titolo “Una sognatrice a pedali” .

Questa volta andremo insieme dietro le quinte a chiedere direttamente a due dei creatori de “Il Bicicletterario”, Giovanni Caruso ed Elena Lepone ( circondati da un team sempre più appassionato! ), le impressioni,  i nuovi obiettivi, e alcuni

consigli per scrivere di bicicletta!

La IV edizione si è conclusa con tanta partecipazione di iscritti da nord a sud Italia. Chiedo a Giovanni ( G. ) ed Elena ( E. ): quali sono le vostre impressioni e i risultati raggiunti nell’ultima edizione? Quali regioni maggiormente si sono interessate al bando?

G. – L’impressione generale è che intorno a Il Bicicletterario ci sia sempre un grande entusiasmo: ce lo dimostra certamente la partecipazione sempre crescente, ma anche la quantità di persone che, durante tutta la validità del bando, ci aiuta a condividere l’iniziativa sui social.

Poi ci sono gli eventi dedicati a vario titolo alla bicicletta, cui Il Bicicletterario viene invitato a fare presentazioni e banchetti informativi: soprattutto nel variegato e bellissimo circuito delle ciclostoriche, oppure negli ambiti dedicati alla mobilità ciclistica, come il Napoli Bike Festival. E c’è infine l’evento delle Premiazioni, che ha sempre registrato una notevole affluenza di pubblico da ogni angolo d’Italia.

E. – Abbiamo anche trovato conferma di una riflessione che ci ha accompagnato fin dalla prima edizione: tutti, o quasi,

hanno nella propria vita avuto a che fare con la bicicletta.

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Tutti hanno un ricordo, un pensiero, un’emozione, un sogno ad essa legato. E’ quel che abbiamo voluto far emergere attraverso la scrittura creativa e crediamo che i risultati ci dicano che almeno un po’ ci stiamo riuscendo! Nelle prime due edizioni la maggior parte delle opere proveniva dal centro-nord con picchi in Lombardia, Lazio, Toscana, Piemonte.

Nella terza e quarta c’è stata una sorta di risveglio del sud e delle isole. Merito forse anche della sempre maggiore attenzione verso i temi della ciclabilità. Dovuta anche al proliferare di iniziative in suo favore e magari anche della nostra costanza e insistenza nel proporre questo Premio Letterario unico al mondo!

Come poter raccontare a chi non conosce Il Bicicletterario questo incontro “culturale e territoriale”?

G. – Difficile farlo a parole: bisognerebbe assistere alla festa di Premiazione per capirlo a fondo: gente di diversissima provenienza che si conosce in quella circostanza. Le varie anime della bicicletta che, attraverso le esperienze che lì vengono condivise, si confrontano per scoprire o riscoprire il tratto d’unione tra tutte. E i sorrisi, le strette di mano, l’attenzione reciproca, gli abbracci che nascono lì e anche le amicizie che poi restano e che vengono coltivate

nel nome di questo comune denominatore fantastico che è il pedalare…

E. – E’ per questo che definiamo Il Bicicletterario il ‘Giro Cicloletterario d’Italia, un raduno nazionale di ‘parole in bicicletta’ che vede anche numerose tappe all’estero. Manca la Valle d’Aosta, tra le regioni partecipanti: è un dato su cui dobbiamo lavorare!

Giovanni-ed-Elena-Premiazioni-Il-Bicicletterario-2018

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A seguito di un’altra edizione terminata con successo, quali sono i nuovi obiettivi che si pone il Bicicletterario per la prossima edizione 2019?

G. – L’obiettivo dichiarato, fin dal debutto de Il Bicicletterario, è quello di ‘estendere’ il ‘discorso’ sulla bicicletta. Di associare la pratica del pedalare alla lettura e alla scrittura.

Azioni che riteniamo virtuose, legate alla riscoperta del lato umano del vivere in contrapposizione all’alienazione indotta dal nostro modello di società (che indubbiamente è di stampo consumistico) alla velocità di fruizione di qualsiasi cosa che porta inevitabilmente con sé la superficialità, anche involontaria, ‘di sistema’, oseremmo dire.

E. – …E quindi, l’obiettivo specifico è quello di aumentare i partecipanti. Raggiungere tantissimi bambini e ragazzi, coinvolgerli in questo ‘raduno’ colorato in cui l’unicità di ognuno costruisca un puzzle sempre più grande e bello di esperienze. E magari un giorno, chissà, riusciremo anche a produrre un ‘archivio nazionale’ di storie di bicicletta.

Novità assoluta del nuovo bando è la sezione dedicata a ” Fausto Coppi”

per la ricorrenza del centenario della sua nascita ( 15 Settembre 1919 ).  Cosa rappresenta per voi Fausto Coppi nel panorama ciclistico?  Avete da condividere qualche ricordo o qualcosa che vi ha colpito legato alla sua figura ? E .. qualche spunto ai partecipanti per raccontare Coppi?

E. – Naturalmente, per via della mia età, non posso avere ricordi diretti riguardanti la figura di Coppi. Ma ho sempre in mente la celeberrima fotografia che lo ritrae con Gino Bartali, nel momento in cui i due si passano l’altrettanto famosa borraccia: ecco, in quello scatto non è dato capire chi passa a chi la borraccia. E’ per me un’immagine meravigliosa di quella condivisione di cui anche noi sempre parliamo a proposito de Il Bicicletterario e della bicicletta in generale. Ed è bellissimo constatare che nel ciclismo agonistico esistano ancor oggi episodi che possano ricordare quel gesto.

Bartali-e-Coppi-Tour-de-France1952

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E’ l’immagine della vittoria di un approccio, di un’attitudine. Fausto Coppi – con Bartali – è per me indissolubilmente legato a quel momento, al di là del valore sportivo delle sue imprese… Consiglierei ai partecipanti che vorranno cimentarsi in questo omaggio a lui intitolato di

ispirarsi a quella foto, al suo significato.

G. – Condivido totalmente. Ricordo che, quando provai per la prima volta l’ebbrezza del ‘volo’ con la mia bicicletta (in co-proprietà con mio fratello), il Giro d’Italia era un appuntamento imperdibile: non ne capivo granché di tappe e classifiche, era il momento di Gimondi e del ‘Cannibale’, ma mio padre, vedendomi appassionato, spesso mi nominava Coppi e Bartali, affermando sempre che, seppure il primo fosse considerato il Campionissimo, il secondo era l’uomo delle salite, quasi imbattibile sulle pendenze. Insomma, il suo giudizio era un pari merito e quindi ho una ragione in più per associare l’uno all’altro.

Sicuramente di Coppi mi ha sempre colpito la figura esile eppure così legata ai massimi risultati. Abbastanza lontana dalla concezione di atleta che altri sport potevano indurre: considero questo aspetto un ulteriore punto a favore della bicicletta, mezzo di trasporto e veicolo di imprese democratico e popolare.

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Nelle passate edizioni sono già arrivate opere riguardanti Fausto Coppi, alcune destinatarie di ottimi riconoscimenti a Il Bicicletterario, ma sono convinto che se ne possa scrivere tanto di più. Attingendo ai racconti di chi l’ha visto gareggiare, di chi l’ha soltanto sentito nominare, di chi in qualche modo si è imbattuto nel suo nome mitico.

Per voi organizzatori, qual’é la soddisfazione più grande di questo percorso realizzato fin ora?

E. – Scopro di sentirmi felice che la nostra iniziativa sia entrata a pieno titolo a far parte di una rete di gente che si muove in bicicletta e ama leggerne e scriverne. Bellissima è anche la sensazione di ‘familiarità’ che si crea con tutte le persone incontrate, virtualmente e fisicamente: ci si vede per la prima volta, si parla un po’ e ci si sente come vecchi amici e, soprattutto, queste relazioni durano nel tempo.

E’ inoltre meravigliosa la disponibilità di personalità di caratura nazionale che accettano di far parte della Giuria de Il Bicicletterario, pur tra innumerevoli e importanti impegni. E’ bello lavorare in squadra con gli altri membri del Co.S.Mo.S. e condividere la fatica e anche le piccole e grandi soddisfazioni. Ed è bello anche poter raccontare tutto ciò in questa intervista!

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Premiazioni Il Bicicletterario 2018 Elena-Lepone-e-Giordano-Cioli-giurato

G. – Aggiungerei, nel sottoscrivere quanto detto da Elena, la soddisfazione di essere arrivati alla quinta edizione, partendo dal nulla e facendo forza sulla nostra passione e sulla determinazione a proseguire pur nelle tante difficoltà che si incontrano. Soprattutto in un territorio come il nostro che, nel corso dei decenni passati, ha perso molto della cultura della bicicletta, che pure faceva parte della vita di molti in tempi in cui l’automobile non spadroneggiava per le strade come accade oggi. Forse stiamo dando un esempio in questa direzione, magari anche ad altre realtà ‘rassegnate’, non saprei… E’ la speranza che coltiviamo, e

il calore dei partecipanti, e dei simpatizzanti di ogni dove, davvero impagabile,

che ci sostiene in questo sforzo. Quale, quindi, la soddisfazione più grande? L’insieme di tutto ciò, credo…

E. – Ah, dimenticavo: la soddisfazione di sentire sempre più spesso il nome del Premio pronunciato correttamente: BI-CI-CLET-TE-RA-RIO! (Elena ride)

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premiazioni 2018

Ultima domanda per entrambi! Quale é il punto di forza de Il Bicicletterario?

G. – Sicuramente il fatto che tratta della bicicletta! Indubbiamente, poi, l’essersi rivelato l’unico Premio Letterario al mondo dedicato interamente al suo mondo (infinito). Ci metterei anche l’impegno, la costanza, l’entusiasmo e la passione che ci muovono. L’attenzione per tutti, nessuno escluso: cerchiamo di non trascurare niente – e speriamo di riuscirci sempre!

E.Anche lo spirito di condivisione – eh, lo so che l’abbiamo detto più volte! La gratuità della partecipazione – tanto al Premio in sé che alla grande festa di Premiazione, con tutte le sue iniziative collaterali e i concerti finali, il divertimento sano… – rappresenta il lato ‘concreto’ di tale aspetto. E- perché no? – la possibilità di contribuire a scrivere, letteralmente nel nostro caso, la storia della bicicletta, di questa ineguagliabile invenzione che può accomunarci nella

costruzione di un futuro migliore.

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Critical Mass Scauri (LT)

Perché ormai anche Il Bicicletterario è entrato a far parte della storia della bicicletta, o sbaglio? ( Elena ride)

G. – E chissà che nella prossima edizione di una qualche enciclopedia, alla voce ‘bicicletta’, non comparirà anche Il Bicicletterario – Parole in Bicicletta!

Cosa aggiungere alle meravigliose parole di Elena e Giovanni ?  A loro un grazie immenso per essersi dedicati a questa intervista. Grazie anche a voi lettori che ci avete seguito! Vi ricordo che il bando comprende tante sezioni: poesia, racconti, mini-racconti, aforismi. Tra i premi speciali : il Parthenobike, per tutte le opere che avranno riferimenti sociali, culturali, geografici al capoluogo campano e ai suoi dintorni, il premio speciale L’Eroica dedicato al ciclismo d’epoca, il premio Ciaobici.it riguardante i ciclo-viaggi. Scoprite tutte le sezioni nel sito de Il Bicicletterario Parole in bicicletta

Il bando è aperto fino al 15 FEBBRAIO 2019!

Le opere devono essere inedite ed originali, inviatele alla e-mail: bicicletterario@gmail.com

Cliccate qui per il BANDO UFFICIALE 

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1 commento

maurizio boschiero 27 Ottobre 2018 - 9:16

Sono Onorato di aver vinto la sezione “Eroica” del premio. Grazie di avermi coccolato, atteso e ringraziato. Siete il più bel premio che esista. Davvero! E ne ho vinti e visti parecchi. Siete la forza della gioventù e la poesia dell’avventura.

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