Home Due ruote e un Diario MOBILITA’ CICLABILE IN EUROPA: A DUSSELDORF E VIENNA VINCE LA QUALITA’ DELLA VITA

MOBILITA’ CICLABILE IN EUROPA: A DUSSELDORF E VIENNA VINCE LA QUALITA’ DELLA VITA

da Lisa Bartali

A seguito delle ultime elezioni per i rappresentati del Parlamento Europeo, si è evidenziato un notevole progresso del partito “Green”. I Verdi in tutta Europa rappresentano l’anima ambientalista che si muove per combattere il cambiamento climatico e incentivare l’ investimento in un’economia eco-sostenibile, oltre che difendere il diritto di asilo, promuovere la parità di genere e un sistema di welfare che tuteli la famiglia.

CONFRONTIAMOCI PER CRESCERE: LA MOBILITA’ CICLABILE IN EUROPA

I Grüne raggiungono in Germania il 20,7% , in Francia il 12%  e nel Regno Unito l’11%.  In Italia Europa Verde ha conseguito appena il 2,3%. Il voto rispecchia l’attuale scarsa “cultura” della bicicletta nel nostro paese e la fievole sensibilità verso i temi ambientali, nonostante le manifestazioni del Fridaysforfuture.

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Iniziamo a parlare proprio dalla Germania, per capire

come e perché sia una spanna avanti all’Italia.

Francesco Piccini, un caro amico fiorentino che da alcuni anni vive a Dusseldorf, ci offre il suo punto di osservazione da una città che ha iniziato a cambiare politiche e ad investire in favore alla mobilità ciclabile. 

“La costruzione di infrastrutture ciclabili in Germania è facilitata dagli spazi ampi, ma ciò che fa la differenza è il rispetto di tutti gli utenti della strada” racconta Francesco, che utilizza la bicicletta tutti i giorni per andare a lavoro. “Gli automobilisti circolano con disciplina. Sia i pedoni che i ciclisti hanno sempre la precedenza.

Più che un investimento a livello economico, qui si è investito nell’educazione.

Le piste ciclabili di Dusseldorf, come vedete nelle foto, sono abbastanza semplici e non tutte hanno il cordolo, però il ciclista viene rispettato. “Viaggio in bici molto più sicuro qui, le ciclabili sono spaziose e ben collegate. Agli attraversamenti ciclo-pedonali gli automobilisti si fermano immediatamente per dare la precedenza. Cosa che non avviene in Italia. Inoltre le piste sono frequentemente rinnovate. Di recente hanno aggiunto una nuova fermata del tram e, avendo allestito già il cantiere, hanno approfittato per allargare la pista ciclabile.”

Sono molti i cittadini che si recano al lavoro in bici, e anche gli studenti perché ogni scuola è dotata di un parcheggio bici ampio e coperto. Si stanno sempre più diffondendo le cargo bike, e sono utilizzate molto per trasportare i bambini. Anche se piove, perché sono munite di tettuccio impermeabile. Alla base di tutto vi è un’educazione al rispetto di tutti gli utenti della strada, che si riceve fin da piccoli. Come si può portare un po’ di educazione stradale in Italia?

“Si dovrebbe partire dai programmi scolastici e includere l’educazione stradale, come qui  in Germania. Anche le scuole guida dovrebbero sensibilizzare certi argomenti. Inoltre dovrebbe essere più forte la presenza dei vigili in strada. C’è un punto particolare nei pressi del viadotto a Dusseldorf in cui i vigili si appostano sempre e si mettono a fare multe alle auto che viaggiano oltre il limite, in quel tratto di 60 km/h. A mio avviso servirebbero appostamenti anche in prossimità degli attraversamenti ciclo- pedonali”

parcheggio-bici-a-Dusseldorf

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La salute per l’ambiente, la nutrizione e anche la tutela degli animali sono temi molto sentiti in Germania. Non dimentichiamoci che il problema del surriscaldamento globale non è causato solo dall’ inquinamento automobilistico ma sopratutto dagli scarichi tossici delle industrie e degli allevamenti.

Quasi tutti i weekend a Dusseldorf ci sono gruppi di attivisti che sensibilizzano i cittadini trasmettendo video che denunciano il maltrattamento degli animali negli allevamenti intensivi.

Ci spostiamo adesso in Austria invece, grazie al report di Riccardo Rossini, che ci illustra la situazione a Vienna, una città nella quale ha vissuto per tre anni ed ha svolto il lavoro di ciclomeccanico : “Oggi il “dirigente titolato” in SUV non ha piú l’educazione ed il buonsenso del contadino licenziato di sola III Elementare che girava con il motocarro Lambro od Ape, ed infatti ho assistito, nel corso degli anni, ad un progressivo decadimento del senso civico e della mobilitá che ha raggiunto livelli davvero preoccupanti ai giorni nostri.”

Vienna è tra le Città Europee con la più alta qualità della vita.

Ed anche la mobilità è altamente sostenibile: di identica densità popolativa a Roma e Genova, è un terzo di Roma quale superficie ed ha cinque linee metro (U-Bahn) ciclabili ovunque, una completa linea tranviaria, (Strassenbahn), una completa linea di autobus ed una rete di ferrovia urbana (Schnellbahn)

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La Schnellbahn e la metropolitana sono intermodali accogliendo il trasporto delle bici senza costi aggiuntivi. Sui nuovi treni la bici ha posto riservato insieme ai passeggini.

A Vienna le prime piste ciclabili sono apparse tra la seconda metà degli anni ’60 e la prima metà degli anni ’70, quando fu deciso di ampliare la rete viaria veicolare per i trasporti su gomma.

Attorno al Danubio la fitta rete viaria ciclabile cittadina è collegata dalla Radweg che unisce Vienna alle altre città e che funge da tangenziale tra le porzioni di Vienna divise dal fiume. I nuovi ponti hanno una sezione ciclabile affiancata o sovrapposta alla rete stradale automobilistica od alla linea metropolitana ferrata.

Durante l’inverno l’utilizzo della bici rimane costante

ed anche in caso di nevicate non ci sono grossi problemi. I mezzi spazzaneve puliscono subito i tracciati, ma con un poco di perizia è possibile utilizzare le ciclabili senza problemi soprattutto adoperando pneumatici invernali.

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Anche a Vienna esiste un grande traffico automobilistico, con code e semafori che talvolta creano allungamenti dei tempi di percorrenza per chi va in bici o disagi per chi adopera i mezzi pubblici, seppur capillari, efficienti e con gran numero di linee. Ma l´utilizzo della bicicletta, agevolato dalle infrastrutture, riesce appunto a superare questi problemi

Nelle nuove abitazioni condominiali ma anche nelle più vecchie in caso di ristrutturazione, è obbligatorio il parcheggio per le biciclette interno al palazzo:

la Fahrradraum, il locale bici condominiale.

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Esistono anche i parcheggi esterni per i visitanti non residenti nel complesso. Quando questo è adiacente ad una strada, i parcheggi biciclette sono ricavati togliendo uno o due spazi autovettura. Di questa installazione se ne occupa l’agenzia urbana di mobilità. Le rastrelliere non hanno niente a che vedere con quelle italiane, davvero spaziose, ben progettate e molto diffuse in tutte le strade. Le immagini che mi ha fornito Riccardo sono meraviglia per i nostri occhi!

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Cosa resta da dire se non prendere esempio da queste città? Non occorre solo vivere ma

prestare attenzione alla qualità della vita,

che consiste nel seguire giusti ritmi e giuste abitudini, con giusti mezzi. Inoltre la qualità della vita nasce da una equa distribuzione degli spazi, per tutti gli utenti della strada, e soprattutto dal rispetto delle regole!

La mobilità ciclabile in Europa si sta evolvendo ma l’Italia fatica moltissimo a stare al passo. Può vantare grandiosi paesaggi, monumenti, architetture superbe e un bel bagaglio di Storia, ma forse è proprio tutta questa Storia che ci ha gradualmente fossilizzati.

 

 

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2 commenti

Francesco 29 Maggio 2019 - 23:38

È stato un onore prendere parte!
Il successo dei Verdi all’estero è sicuramente un ottimo segnale. Ma purtroppo dubito che un partito o un altro possa cambiare le cose in meglio nel mondo. Il cambiamento deve essere nella mente di ognuno di noi.

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Lisa Bartali 30 Maggio 2019 - 12:57

Giustissimo. Certo tutto parte dal cambiamento dentro di noi. I partiti occorrono però per trasformare le buone idee in leggi. Se noi cambiamo dentro e nessuno aggiorna le leggi, la società non progredisce.

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