Home Due ruote e un Diario VIAGGIO IN BICICLETTA ATTRAVERSO LA GEORGIA: TERRA DI MONTAGNE E OSPITALITA’

VIAGGIO IN BICICLETTA ATTRAVERSO LA GEORGIA: TERRA DI MONTAGNE E OSPITALITA’

da Lisa Bartali

Fabio Cioria è un caro amico, ingegnere e con una grande passione per la bicicletta. Allenandosi tutti i fine settimana, può permettersi di programmare lunghi viaggi in bicicletta, scegliendo luoghi inusuali e percorsi non turistici.  La scorsa estate è stata scelta come meta, nonché inizio di una nuova avventura, la Georgia. Nazione al confine tra Europa ed Asia, caratterizzata da piccoli villaggi sulle montagne del Caucaso e dalle spiagge del Mar Nero.

Perchè il viaggio in bicicletta?

E’ ciò che chiedo per prima cosa a Fabio, curiosa di sapere le motivazioni che ogni anno lo spingono a scegliere le proprie vacanze in sella ad una bici. Il Cicloturismo, un modo di viaggiare che ancora non ho sperimentato, è in straordinaria crescita. “Secondo me in bici si va alla velocità giusta per godersi un viaggio. In auto si va troppo veloci e a piedi si va troppo lenti. Il fatto di conquistarsi l’arrivo giorno dopo giorno, pedalata dopo pedalata con le proprie forze, permette di comprendere ancora di più il territorio circostante e il senso del viaggio stesso. In bicicletta vi assicuro che vi ricorderete ogni singolo chilometro fatto.”

Partenza in aereo da Verona il giorno 13 Agosto per giungere a Tbilisi, capitale della Georgia, la sera stessa. Fabio viaggia insieme all’amico Alessandro. Il viaggio si articola in 11 tappe, 1003 km totali percorsi, 20.000 mt c.a. di dislivello, 91 km di media giornaliera.

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L’avventura, nelle sue imprevedibilità, inizia ancora prima di metter piede in Georgia.  Al contrario di quanto è riportato sul sito della Compagnia Aerea Lufthansa, ovvero che la bici può essere imbarcata così com’è senza smontare niente, le bici devono essere ben imballate. Anche se vengono trattate come bagagli speciali al check-in, poi non lo sono nel momento che vengono portate in stiva. Notevole inconveniente, soprattutto alla partenza!

Ho scoperto questo, mio malgrado, all’Aeroporto di Verona. Solo 20 minuti prima della partenza, quando ci hanno chiamato al controllo bagagli, mi hanno informato che la mia bici non passava dalla macchina dei raggi X e che dovevo smontarla.

“Non avendo gli attrezzi con me perché li avevo già imbarcati, ho dovuto smontare entrambe le ruote. Ho creato due bagagli che ho cercato di imballare alla meglio. Dal finestrino dell’aereo li ho visti lanciare in stiva con noncuranza. Quando siamo arrivati a Tbilisi ci siamo messi a montare le bici in aeroporto. Alessandro aveva spedito la bicicletta dentro una scatola e non ha riscontrato problemi. La mia bici invece aveva subito diversi danni: la ruota posteriore oscillava attorno al proprio mozzo, il deragliatore posteriore pendeva, non era in tirare come dovrebbe essere, ed infine c’era un nodo sulla catena.”

Risolto il problema del deragliatore, e arrivati in città Fabio e Alessandro iniziano a cercare un meccanico. Un sollievo scoprire che in Georgia la Domenica è un giorno come un altro e i negozi sono aperti. Ancora più rassicurante constatare che il proprietario del negozio di biciclette e riparazioni, Lado 34 anni, parla benissimo Italiano e Inglese.  Appassionato della lingua Italiana e di cinema Italiano. Conosce tantissimi film ed uno dei suoi preferiti è “Non ci resta che piangere”di M. Troisi e R. Benigni.

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Le persone in Georgia sono molto ospitali.

“Con Lado è nata subito un’amicizia. Al ritorno dal viaggio abbiamo passato una giornata insieme, ci ha fatto fare un giro per Tbilisi offrendoci la cena. Poi ci ha accompagnato all’aeroporto alle una di notte. Anche il meccanico dell’officina è stato molto gentile. Per la riparazione non ci ha preso niente. Con 50 lari a testa (18€) al ritorno ci ha impacchettato le bici con i cartoni che si usano proprio per tale trasporto. Consiglio a chi capita a Tbilisi in bici di passare dal negozio di Lado, Veloplus.

La gente ama chiacchierare. Continua imperterrita nonostante il muro linguistico. Hanno una buona opinione degli Italiani. Tutti conoscono Celentano e Mastroianni. Questo perché i nostri film sono molto famosi là, probabilmente perché durante il periodo dell’occupazione russa, i film americani non erano diffusi. La Georgia ha scoperto il turismo solo negli ultimi anni, dopo l’indipendenza dal dominio russo.

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Le case Georgiane sono molto belle e grandi, forse il motivo per cui sono nate numerose GuestHouse. Di fatto sono case normalissime dove una famiglia ti ospita, con sincera premura. Il cibo in Georgia è molto buono. Il costo della vita, per noi, è basso. Con circa 18 € a testa al giorno si può mangiare, dormire e concedersi qualche vizio. Da quello che ho capito invece, per loro non è così basso. Tutto sembra però proporzionato, se si distingue la realtà dei villaggi contadini da quella delle metropoli.

Osservando le foto del viaggio, mi accorgo dell’unicità di questi luoghi. Montagne rigogliose che si alternano a valli selvagge e desolate.  Borghi rurali sorti attorno ad antiche torri. Strade ampie e ben asfaltate, mentre altre del tutto sterrate in mezzo a campi incolti.

Le strade sterrate: la difficoltà maggiore

“Io sono un ciclista da strada e conosco poco i percorsi sterrati. La difficoltà maggiore per me sono state le discese sterrate, su cui infatti ho forato due volte. Non parlo di piccoli tratti di strade bianche come da noi, ma di veri e propri tratti sterrati anche di 50 km e in montagna. La discesa che dal passo dopo Ushguli, a 2623 mt scende verso valle, è di 30 km di ciottoli e fango. In tante discese lunghe in cui avevamo previsto di recuperare velocità, siamo stati costretti a moderare l’andatura. Per cui il ritmo di salita e discesa era praticamente il medesimo. Devo ammettere però che le parti più belle del viaggio sono state proprio le salite sulle strade sterrate di montagna.”

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Altra problematica in cui i nostri viaggiatori si sono imbattuti : i cani. Come racconta Fabio, in Georgia i cani sono un problema da non sottovalutare per un cicloturista. Ogni giorno capitava che qualche cane per un centinaio di metri li rincorresse. Spesso arrivando molto vicino alla bici, abbaiando e ringhiando.

Una volta in una salita siamo stati circondati da 5 cani. Un’altra volta un cane mi ha inseguito a 55 km/h

Un fastidio in cui spesso ci troviamo quando si viaggia: la dissenteria. E’ un problema che capita spesso in queste zone ai turisti, soprattutto se non si sta accorti e si beve l’acqua dal rubinetto di un ostello. Difficoltà risolta grazie ad un rimedio di un’anziana signora della GuestHouse di Becho. Tre gocce di un liquido blu diluito in un bicchiere d’acqua. Brividi di febbre, qualche allucinazione, poi.. tutto magicamente passa!

Il clima è un fattore determinante per chi affronta un viaggio. In estate in Georgia fa caldo, ma non eccessivamente. I temporali sono da mettere in conto. “Abbiamo incappato in temporali soltanto due volte.  Il secondo però, è stato drammatico. Stavamo percorrendo una strada sterrata di circa 50 km e la situazione stava cominciando a diventare pericolosa, sia per la quantità d’acqua che veniva giù, sia per i lampi e il fango. Dopo 40 minuti di pioggia abbiamo trovato rifugio nella GuestHouse “Marina”.

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Quanta acqua e cibo portare?

Per tappe di questo tipo anche oltre i 100 km e in strade molto spesso disabitate per decine di chilometri, è bene premunirsi di molta acqua. Fabio porta con sé 1.75 lit. di acqua nelle borracce. Oltre che 2 litri di acqua nelle valigie, da utilizzare solo per le emergenze. Per quanto riguarda i pasti, Fabio consiglia di portarsi dietro almeno tre barrette multivitaminiche al dì.  Meglio quelle con frutta secca, che non si sciolgono durante il viaggio sotto il sole.  Per uno spuntino di metà percorso sono ideali i panini al miele e le banane. Si digeriscono bene e danno tanta energia. Alessandro aveva portato anche un barattolo di burro di arachidi. Anch’esso è risultato ottimo come nutrimento.

L’Equipaggiamento: le cose indispensabili e qualche consiglio!

“Tra le cose importanti che spesso le persone sottovalutano c’è la pompa. Le piccole pompe a mano non permettono di gonfiare le ruote alla giusta pressione. Possono andare bene se si fora, e si deve fare ancora pochi chilometri, ma per gonfiare a modo una gomma ci vuole una pompa da terra.

Il viaggio in bicicletta va affrontato con prudenza. Si deve stare particolarmente attenti alla strada…più del solito. La bici è a pieno carico, per cui basta una buca presa male in velocità per poter danneggiare una ruota. Se non si ha i freni a disco (come me) prestare attenzione alla frenata. Con il peso il tempo di frenata si allunga. Per cui in discesa fare particolarmente attenzione e frenare sempre con entrambi freni. Controllare prima di ogni partenza lo stato del tiraggio dei freni, con il peso infatti la tensione del filo dei freni diminuisce molto più rapidamente rispetto a quando si usa la bici senza carico. Cercare di suddividere bene il peso tra le due borse, così da evitare fastidiosi sbandamenti in curva.

Attenzione ai colpi di sole, consiglio una bandana e di rinfrescare spesso la testa. Un colpo di sole non ti avverte prima di arrivare. Idratarsi molto e prendere zuccheri e sali minerali. Evitare anche colpi di freddo, dannosi quanto quelli di caldo. In particolare dopo una salita, fare la discesa proteggendo stomaco e gola con una mantellina.”

Abbigliamento:
1, Casco
1, Bandana
1, Occhiali
2, completi estivi ciclistici (Maglietta, canottiera, pantaloni, calzini, guanti)
1, Giacca a vento con cappuccio (sector)
1, giacca a vento ciclistica (senza cappuccio)
1, giacca a vento ciclistica smanicata (senza cappuccio)
1, felpa termica
1, paio di manicotti
1, paio di gambali
1, paio di guanti ciclistici invernali
1, collare invernale
1, paio scarpe con tacchetti
1, paio di pantaloni lunghi
1, paio di pantaloni corti
1, costume
2, magliette fruit
3, paia di mutande
3, paia calzini ciclistici
1, asciugamano grande (microfibra)
1, asciugamani piccolo (microfibra)
1, paio di sandali buoni
2, paia calzini trekking x sandali

Per campeggiare:

Tenda small 1 kg
Sacco a pelo
Materassino small
Materassino poggia testa
Corda
Bussola

Accessori per la bici:

2 borse Ortlieb da 20 lit. l’una
3 camere d’aria di scorta
1 pompa da terra
1 fascione di scorta
Attrezzi per cambio camera d’aria
3 raggi di scorta
Chiave per stringere i raggi, pinze, brugole, cacciavite
1, fili freno
1, filo cambio
Fascette lunghe
Nastro isolante
2, elastico multiplo con moschetto
2, elastico a rete con moschetto
1, borraccia 75cl
1, borraccia 100cl
Torcia USB bianca per bici
Lucchetto

Altro:
Sapone Marsiglia
Sacca impermeabile per mettere cose sporche e/o umide
KIT medico con disinfettante, cerotti, bende
Kit bagno: dentifricio, spazzolino, rasoio
Barrette (30)
Polase (30 bustine)
Pasticche di Sali da mangiare (5 confezioni da 15)
Bananigno (banana brasiliana essiccata)

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A completare la lista il borsello sottosella Alfredo della collezione Biciclettami®, che i nostri amici si sono portati in Georgia. Abbiamo testato il borsello, che si presta a tenere piccoli oggetti ( kit ruota, camere d’aria) scoprendo che, pur non essendo pensato appositamente per il cicloturismo, è un accessorio duttile. Ha resistito bene alla polvere e al maltempo!

Resoconto del viaggio

Totale viaggio: 1003 km
Dislivello: circa 20.000 mt
Media km al giorno: 91 km
Media velocità: 15 km/h
Tappa più lunga: 137 km
Numero di tappe: 11

14 Agosto: Tskneti – Tsalka, 112 km, punto più alto 1628 mt., partenza ore 6:20, arrivo 17:20
15 Agosto: Tsalka-Akhalkalaki, 91 km, punto più alto 2320 mt., partenza ore 6:30, arrivo 13:20
16 Agosto: Akhalkalaki-Zarzma, 113 km, punto più alto 1712 mt., partenza ore 6:30, arrivo 14:00
17 Agosto: Zarzma-Batumi (50km circa di sterro su un passo di montagna metà in salita e metà in discesa), 137 km, punto più alto 2023 mt., partenza ore 7:20, arrivo 18:20
18 Agosto: Batumi-Zugdidi, 130 km, punto più alto 200 mt., partenza ore 8:20, arrivo 18:20
19 Agosto: Zugdidi-Khaishi, 75 km, punto più alto 800 mt., partenza ore 8:20, arrivo 17:00
20 Agosto: Khaishi-Becho, 55 km, punto più alto 1400 mt., partenza ore 9:45, arrivo 15:45
21 Agosto: giorno di riposo in Becho (siamo nel caucaso, intorno vette innevate che superano i 5000mt)
22 Agosto: Becho- Ushguli, 70 km, punto più alto 2100 mt., partenza ore 9:30, arrivo 16:45
23 Agosto: Ushguli-Luji, 54 km (discesa molto impegnativa sterrata e ciottolosa di 30km da una vetta di 2623mt), punto più alto 2623 mt., partenza ore 10:00, arrivo 17:45
24 Agosto: Luji-Kutaisi, 119 km, punto più alto 1100 mt., partenza ore 9:00, arrivo 15:30
25 Agosto: trasferimento in treno Kutaisi-Tbilisi..anche il treno è stata un’esperienza (5 ore e ½ per fare poco più di 200km)
26 Agosto: giornata turistica a Tbilisi
27 Agosto: ore 3:00 di notte in aeroporto per il rientro a casa

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E’ giunto il momento di tirare le somme di questo viaggio. Una vera avventura per Fabio e Alessandro, alle prese con strade impervie e una natura selvatica. Il maltempo trovato lungo l’itinerario ha compensato con la gentilezza e l’ospitalità dei Georgiani. E per chi volesse riscoprire questa terra, i nostri viaggiatori ci hanno lasciato tante informazioni utili!

Il ricordo più bello di questo viaggio?

“Io adoro viaggiare,” racconta Fabio “con ogni mezzo e in ogni luogo. E’ per me un momento di pausa, in cui la quotidianità della vita si ferma e ho tutto il tempo per me.  Sono molto contento di questa avventura. Tanta fatica ma anche tante risate! Non dimenticherò mai quando al nostro arrivo in paese i bambini ci correvano a fianco per darci il cinque con la mano. Ci inseguivano con le loro biciclette. Pronti ad impegnarsi al massimo, tentando qualche salita, con occhi pieni di gioia. Ci tengo a ringraziare Alessandro, in quanto se non fosse stato per lui, non avrei mai pensato alla Georgia come meta cicloturistica.”

SI CONSIGLIA DI SFOGLIARE LA PHOTO GALLERY!

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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5 commenti

Francesco 4 Gennaio 2018 - 20:02

Grande Fabio!

Reply
Mario 31 Maggio 2018 - 12:51

Ciao Fabio
Consiglieresti un viaggio nel periodo tra metà ottobre e fine ottobre?
(Ovvimente in bici )
comprendendo anche le parti montane che hai affrontato tu
Grazie
Mario

Reply
Lisa Bartali 31 Maggio 2018 - 17:01

Dovresti sentire il mio amico Fabio Cioria, che ha affrontato il viaggio. Prova a contattarlo tramite facebook. Un saluto.

Reply
Claudio Coppola 4 Luglio 2019 - 17:05

ciao, dove posso trovare la traccia gps del vostro viaggio ?

Reply
Lisa Bartali 2 Agosto 2019 - 12:50

Ciao, mi dispiace ma non è disponibile. Grazie di aver letto l’articolo di questo bel viaggio!

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