Tre giorni di attività all’insegna dello sport, della tradizione e della cultura: la Chianina Ciclostorica. Alla terza edizione è già un grande successo. Vincente l’idea di proporre un “festival” trattando argomenti culturali e artistici, unendo la passione per la bicicletta ad altre iniziative come la letteratura e il trekking. La Chianina Ciclostorica parte di domenica mattina, ma i due giorni antecedenti sono indispensabili per lasciarci trasportare in
quest’atmosfera di amicizia e convivialità che si respira a Marciano della Chiana.
Ci lasciamo alle spalle il traffico e i rumori di Firenze. Di fretta, con mille pensieri del nostro vivere addosso, arriviamo a Marciano: borgo di origine etrusca e poi vivo insediamento medioevale di cui restano alcune abitazioni, il Castello e la Rocca. Improvvisamente la testa si libera. La Val di Chiana ci contamina della sua gentile aria di campagna.
C’è un grande fermento a Marciano già a partire dal venerdì, si sente nell’aria l’attesa di una grande festa. Alla Rocca è stata allestita una mostra di pittura di due artisti contemporanei : Miguel Soro Garcia e Giulio Galgani.
Le opere d’arte contro le pareti di pietra e la collezione di biciclette d’epoca in mostra,
lasciano indietro le parole, che non sanno trovare voce davanti a tanta bellezza e unicità. La presentazione del programma “La Chianina 2017” avviene in questo spazio, in cui convivono stili del passato e del presente.
Tante sono le attività che coinvolgono il visitatore fino a quello che sarà il fulcro della manifestazione: la ciclostorica. La “Chianina Comics” è una rassegna di illustrazioni e fumetti la cui protagonista è la bicicletta. Anche la letteratura si avvicina alla bici. Per me non è cosa nuova, ma forse per molti sì e il Bicicletterario , Contest che si è svolto lo scorso mese a Scauri di Minturno, trova qui a Marciano il suo angolo creativo proponendoci la prossima edizione il cui bando uscirà a breve. Il programma prevede anche il “Gusta Trekking”, camminata enogastronomica – culturale, e la mostra scambio vintage.
Ritiro il premio Alberto Roggi, quest’anno dedicato a mio nonno Gino Bartali.
Sono momenti emozionanti per tutti nel ricordare i due grandi ciclisti. Alberto Roggi, chiamato il “Bolide di Vitiano”, Campione Italiano Indipendente nel 1949, e mio nonno Gino, che sebbene più anziano ci gareggiò insieme in qualche occasione. Carriere diverse sempre nell’ambito ciclistico, caratteristiche similari quelle dei due toscani dalla personalità schietta. Entrambi attaccati alle loro radici culturali e alla loro terra.
Cala il buio e si mangia in piazza all’aperto, alla sagra, stretti attorno grandi tavolate. Le specialità culinarie del luogo sono l’orgoglio degli organizzatori e dei loro compaesani. La Chianina, un taglio di carne molto pregiato, arriva per ultima come una sorta di dessert. Nel frattempo la Filarmonica di Monte San Savino ravviva la notte d’estate con un repertorio piuttosto vario, dai Nomadi a Ennio Morricone.
Riscoprire la passione per un ciclismo genuino e riscoprire la qualità della vita in un ritmo spensierato.
Dopo cena facciamo tappa alla vecchia bottega del meccanico di biciclette. Piccola, con un tavolo al centro, e alle pareti di pietra in un angolo, appesa come un santino di fianco all’entrata, c’è la storica fotografia di Bartali e Coppi che si scambiano la borraccia. L’immagine del Ciclismo di sessant’anni fa, che ci appassiona tanto e ci rende un po’ nostalgici.
Il sabato si apre la mostra scambio vintage, e si dipinge “en plein air”,
aspettando che il cuoco Jose finisca di cucinare una meravigliosa enorme paella, su un fuoco improvvisato in piazza. Il caldo sale, ma i 38°C non intimidiscono né il pittore Miguel che ritrae su una grande tela la piazza di Marciano, né il cuoco. L’attesa del pranzo, tra il calore dei ceppi ardenti, vale la pena. Il folclore della Valdichiana si unisce a ritmi e sapori spagnoli. Cosa di più stravagante? Sale l’attesa ed eccoci al gran giorno de “La Chianina Ciclostorica”.
La domenica mattina si presentano in 470 iscritti alla partenza.
I partecipanti sono più numerosi dello scorso anno, e forse anche delle aspettative! Questa moda di riscoprire la bici d’epoca e un ciclismo “eroico”, che si corre su biciclette antecedenti al 1987, alcune di vecchia data provviste di cambi rudimentali, è un trend che non sembra arrestarsi. Grande entusiasmo, una passione che molti definiscono malattia. “No, – rispondo- le malattie sono altre, questa è una cosa buona!”. Ci lega la passione per un altro tipo di Ciclismo: originario, genuino, autentico.
La Chianina Ciclostorica si articola tra i 7 Comuni della Valdichiana Aretina,
congiunti da un percorso di strade bianche. L’organizzazione presenta percorsi adatti a tutti: dal Garbato da 20 km tutti in pianura, al 49 km agile anche per bici dei primi ‘900, fino a tragitti per i più allenati: 70, 100, 120 km.
Non sono stata partecipante attiva nella ciclostorica, ma gli organizzatori hanno gestito tutto al meglio. Merita una citazione il punto ristoro allestito a Brolio, tanto chiacchierato già dal venerdì!
In mezzo agli uliveti e ai pascoli, ci si ferma nel piazzale di un bel casale rustico.
Da lontano si sente la musica che ci introduce nel “ ristoro” dalle varie specialità locali. Non è ancora l’ora di pranzo e già si mangia: crostini, salumi, porchetta e “la nana” (così in tutta la valle è chiamata l’anatra). Le damigiane di vino non mancano. Forse qualcuno si sta scordando che dopo deve riprendere la bicicletta!
Percepisco negli abitanti di questi luoghi l’orgoglio per la terra in cui sono nati. E poi c’è quella spontanea esigenza di condividere la propria toscanità, nella purezza delle emozioni. Stringendosi in un abbraccio, scambiandosi una risata, uno sguardo di complicità che ci fa sentire tutti uniti, nella magia di una domenica d’estate.
Fotografia di copertina e seconda pagina a cura di Giordano Cioli
2 commenti
A Marciano ci ho latitato per lavoro qualche volta, è carina. Molti iscritti! No? Nn me ne intendo
470 iniziano a essere molti