-1 settimana alla fase 2. Tra le perplessità sorte al termine della conferenza stampa del premier Conte, è chiaro, ma solo una volta letto il testo del dpcm del 26 Aprile, che potremo tornare a fare sport in bicicletta, purché individualmente, all’interno della propria regione e con le distanze di legge. La bici però non è solo sport, è anche uno strumento di lavoro e di spostamento urbano.
Spostarsi in bicicletta è l’ideale per mantenere le distanze sociali.
Il 4 Maggio non torneremo alla libertà, e dovremo vivere ancora distanti. Sarà una fase delicata, in cui il virus continuerà ancora a circolare tra la popolazione. Aldilà del buon senso personale, sono necessarie scelte politiche strategiche per riorganizzare la mobilità urbana, prevenire il collasso del traffico automobilistico e limitare i contagi sui mezzi pubblici.
Tante le dichiarazioni dei sindaci italiani che si preparano ad affrontare la fase 2 puntando sulla due ruote ecologica. A Firenze il sindaco Dario Nardella propone l’Operazione Bartali, ovvero 12 km di nuove piste ciclabili da realizzare entro l’anno e ulteriori 10 km di percorsi provvisori. Il progetto sarà finanziato con 500mila euro, provenienti dal ministero dell’Ambiente. Si lavora su incentivi per l’utilizzo della bicicletta, riconoscendo al lavoratore il tempo di spostamento in bici come parte dell’orario lavorativo.
La fase 2 fiorentina prevede inoltre il potenziamento del bike sharing, introducendo 800 bici elettriche ( oltre che 600 monopattini). Ci saranno sconti negli esercizi commerciali e rottamazione di autoveicoli a favore dell’acquisto di biciclette a pedalata assistita.
L’impresa bartaliana dovrà essere all’altezza del nome!
Il sindaco ha tirato in ballo il più grande campione di ciclismo di tutti i tempi, quindi mi auguro che il nome di nonno sia la spinta di pedale giusta per una nuova Firenze, più moderna, pulita ed efficiente.
In tranvia l’ingresso sarà a numero limitato e, ovviamente, con mascherina obbligatoria. Come contingentare gli accessi? Ci saranno controllori su ogni mezzo e ad ogni porta? In attesa di novità, le ultime indiscrezioni parlano di non più di 40 passeggeri per vettura. Se così fosse, sarà utilizzata solo il 25% della capienza massima di ogni tram ( 200 persone ). Situazione analoga di limitazione passeggeri da gestire sui bus. Il traffico automobilistico è già al collasso, bisogna puntare tutto sulla bici: una vera risorsa!
Qualunque sforzo di intervento urbanistico sarà vano senza un’adeguata campagna di sensibilizzazione.
Già da tempo Fiab Firenze Ciclabile aveva proposto la creazione di corridoi per la mobilità di emergenza, in modo da convogliare su queste le quote di mobilità che si perderanno dal trasporto pubblico. Molti sono i punti interessanti nella petizione Fiab , in cui si evidenzia inoltre la necessità di
istituire un gruppo di lavoro tecnico-scientifico che coordini su tutto il territorio nazionale all’interno di un Piano di Mobilità di Emergenza/Transizione Covid-19.
Se parliamo di Operazione Bartali però io mi aspetto una grande impresa e non una piccola rivoluzione: che questa strategia sia lungimirante e non solo dettata dall’emergenza e urgenza del momento. Cogliamo questo difficile periodo storico per ripensare alle nostre città ipermotorizzate e sature di inquinamento. Questo virus ci ha messo di fronte a scelte politiche non più rinviabili!