Oggi parliamo di una tappa che ha fatto la storia del Ciclismo e dell’Italia: la Cuneo – Pinerolo del 1949. Bartali e Coppi furono i padroni del Giro e del Tour di quel lontano ’49. Le loro imprese sportive divisero i tifosi, ma contribuirono a risollevare un’ Italia impegnata nella ricostruzione della sua identità dopo la guerra. Quest’anno si celebra il centenario della nascita di Fausto Coppi e il 70° della storica tappa di cui parleremo.
La Cuneo- Pinerolo rivivrà grazie alla Nova U.V.I.
( Unione Velocipedistica Italiana ) che rievocherà l’impresa ripercorrendo fedelmente tutto l’itinerario con le stesse biciclette di 70 anni fa. L’ Airone in fuga per 192 km vinse quella estenuante tappa, quel Giro e stesso anno il Tour, battendo anche il nonno Gino. Celebre è ormai la radiocronaca di Ferretti ” Un uomo solo al comando, la sua maglia è bianco-celeste, il suo nome è Fausto Coppi. ”
La storia
Bartali si presentò al Giro con la nuova casa, la sua Cicli Bartali. Cominciò subito male per Gino, nella prima tappa che partì da Palermo uno spettatore gli passò una bottiglia, non colma di acqua fresca ma di veleno. Capogiri e vomito.. così, vittima di una scommessa sporca, Gino proseguì convinto dal direttore della Gazzetta dello Sport De Martino, che gli offrì un milione affinchè restasse in corsa. In testa vi era Cottur, a seguire Coppi, e poi Bartali a 4 minuti dalla maglia rosa. Poi arrivò la diciassettesima tappa…
Una tappa alpina di 254 km con cinque passi.
Partenza da Cuneo ed arrivo a Pinerolo, attraversando i passi di Vars, Izoard, Maddalena, Monginevro in Francia e poi tornare in Italia a scalare il Sestrière. Volpi fu il primo a partire in fuga. Bartali forò e Coppi scappò non appena intravide il piede del rivale a terra. Di nuovo all’inseguimento di Fausto, Gino forò una seconda volta. Coppi scatenato, e dietro Bartali infuriato, sfortunato.
Forò due volte a pochi chilometri di distanza e poi quel mazzo di fiori gettato da un’ammiratrice che s’impigliò nel cambio. E quello là, Coppi, “quel ragazzo secco come un osso di prosciutto” cit. Ferretti, andava forte. Così Gino descrisse l’esito della gara:
A Pinerolo giunsi secondo con 11′ e 52″, terzo Martini a 19′. Fausto conquistò la maglia rosa , e a me restò la seconda posizione. Finì così quel Giro d’Italia tanto tribolato
La NOVA U.V.I
E’ il terzo articolo dedicato a questa squadra affiatata composta da ciclisti temerari. Nelle precedenti avventure ho narrato la loro Parigi – Roubaix 2018, con un reportage dettagliato al rientro dalla Francia, e ancor prima vi ricorderete dell’esilarante rievocazione della prima tappa del Giro 1909 lunga ben 397 km. ( Vi invito a leggere i racconti sia per le testimonianze raccolte che per la bellezza dei dettagli!)
Agguerriti per la prossima sfida i nostri eroici scaleranno le Alpi con bici d’epoca del 1949. Indossando anche indumenti ed equipaggiamenti del relativo periodo storico. Tutt’altro che una passeggiata! Ovviamente è anche il bello della rievocazione, quello di
rispolverare antiche tradizioni e, magari, sentirsi un po’ Coppi e un po’ Bartali.
Essere un ciclista vintage non è solo indossare maglie di lana, berretti in cotone, scarpini di pelle e copertoni di scorta a tracolla. E’ riappropriarsi di un modo di vivere la bicicletta più spontaneo e a contatto con l’ambiente circostante. Questo è lo spirito che contraddistingue la Nova U.V.I, le cui corse non sono competitive, ma hanno l’obiettivo di riportare in luce la storia e unire sport e amicizia.
La rievocazione 10 giugno 2019
Esattamente il 10 Giungo del 1949 partiva la Cuneo-Pinerolo che è passata alla storia per molti fattori: la difficoltà del percorso ( 254 km , 5 colli da scalare, altrettante discese e tutte strade sterrate ) il duello leggendario tra Coppi e Bartali, la straordinaria vittoria di Coppi in fuga per 192 km e i tanti aneddoti che si sono tramandati fino ai nostri giorni. Fu Coppi stesso a dire di quella tappa:
Qui occorre portarsi pane, salame e un lanternino
Con quel percorso impegnativo era certo far buio sui pedali! Adriano Vettorato prenderà parte alla rievocazione della Cuneo- Pinerolo ed è il mio filo di collegamento con la Nova U.V.I. “Siamo al limite del nostro periodo storico di interesse,” mi svela ” noi siamo per lo più appassionati di biciclette dei primi Novecento, e il 1949 rientra per poco in quel Ciclismo eroico di cui siamo estimatori. Già dopo la guerra questo sport cambiò anche grazie a nuove tecnologie e meccaniche. Nel 1951 con l’invenzione del cambio Campagnolo gran sport nacquero i presupposti del Ciclismo moderno.
Gli eroici della NOVA U.V.I. hanno già effettuato una riunione preliminare e raduni di preparazione per testare le biciclette d’epoca. Vanno collaudate sia le gambe che le biciclette!
“Siamo già una trentina di candidati. Rintracciare il percorso in questo caso è stato più facile delle altre tappe storiche, in quanto sulla Cuneo – Pinerolo 1949 si è scritto tanto. Ci saranno ben 5 furgoni al nostro seguito, anche messi a disposizione dalle amministrazioni locali che hanno apprezzato moltissimo la nostra serietà e rigore storico. Il 9 Giugno si svolgerà la punzonatura delle biciclette. Mentre il via alla corsa avverrà puntualmente
il 10 Giugno, esattamente il giorno della Cuneo – Pinerolo del 1949″
Approfondimento tecnico sul cambio Campagnolo utilizzato nel 1949
“Quest’anno stiamo facendo ancora più selezione per quanto riguarda le biciclette e l’abbigliamento. Nel regolamento le bici dovranno essere tassativamente di costruzione tra il 1947 e il 1950. Stesse componenti, stessi rapporti. Quei rapporti erano “esclusivi” ovvero solo per i grandi campioni del tempo, difficili da utilizzare. La metà dei professionisti non arrivava a fine corsa..”
Il ciclismo era lo sport più popolare e le aziende erano in piena concorrenza tecnica. Inventare qualcosa di nuovo per la bicicletta che migliorasse le prestazioni degli atleti significava conquistarsi una posizione di dominio sul mercato.
Era una guerra a suon di brevetti!
C’è un aneddoto curioso che dovete sapere. La Campagnolo all’epoca riforniva le sue squadre, e anche la Bianchi con cui correva Coppi. Nella Cuneo – Pinerolo 1949 Coppi decise di montare un cambio francese Simplex e fu un grande smacco per la Campagnolo. Del resto il loro cambio corsa a due leve era complesso da utilizzare. Gino montava la Bartali con cambio Cervino.
Nel nostro regolamento” sottolinea Adriano “ci siamo permessi di inserire anche bici del 1950 con cambio Parigi-Roubaix, prodotto dalla Campagnolo solo quell’anno e quindi molto raro. A questo punto.. non possiamo svelarvi altro! Manca poco più di un mese alla partenza. Scambiamo due battute su Bartali e Coppi, nomi che racchiudono un’immaginario di fatiche, imprese, pathos: ” Adriano, perchè avete scelto proprio questa tappa ?”
“Anche se stimiamo molto Coppi, un grandissimo del Ciclismo, il nostro intento è omaggiare la tappa storica più che il campione. La Cuneo – Pinerolo porta con sè un’epoca che ha fatto storia, e certi racconti sono ormai mito. Ad esempio quello
del giornalista che lungo il percorso vide passare Coppi e poi si fermò a pranzo in una locanda. Mangiò ben tre portate. Quando si riaffacciò in strada passava il 6°
Ma te sei coppiano o bartaliano? “Noi siamo più legati alla figura di Gino Bartali, come periodo storico, è stato uno degli ultimi ciclisti eroici!”
Gli allenamenti proseguono e la corsa verrà svolta anche in caso di maltempo. Sarà una bella sfida e mi piacerebbe tanto essere sul campo di battaglia! Niente a che vedere con la Cuneo -Pinerolo di 146 km del prossimo Giro d’Italia… Per maggiori dettagli potete seguire gli aggiornamenti della Nova U.V.I sulla pagina Facebook dedicata e sul sito http://www.novauvi.it/
e come diceva il Rag. Ugo Fantozzi TUTTI A PINEROLO!