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L’Italia ciclistica era sempre divisa in due: prima tra Girardengo e Binda, poi tra Binda e Guerra. Binda era il mio idolo. Ma fu proprio lui a darmi una grossa mortificazione. In occasione di una corsa mi rifiutò l’autografo. Ci rimasi malissimo e anche molti anni dopo la ferita mi bruciava cosicché un giorno- lui era il C.T. della squadra al Tour- gli ricordai l’episodio. Binda non si scompose. Era riservato, non amava le manifestazioni di affetto, di entusiasmo da parte dei tifosi, non concedeva autografi a nessuno. E’ proprio nel ricordo di quel singolare episodio che concedo volentieri la mia firma e le dediche a chiunque me lo chieda, soprattutto se sono bambini.
tratto dal libro “La leggenda di Bartali” di M. Lazzerini, R. Beghelli
1 commento
Binda se la tirava!