Home Ritratto di famiglia ALFREDO MARTINI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA

ALFREDO MARTINI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA

da Lisa Bartali

Alfredo Martini: stimato gregario di Bartali e Coppi, CT della Nazionale amato dai giovanissimi. Un’icona del Ciclismo, vecchio e nuovo, che oggi avrebbe compiuto 100 anni.
Nato a Sesto Fiorentino il 18 febbraio del 1921, in quel borgo, tra quelle fabbriche e campi, intrecciati a Firenze: adesso una cosa sola con la metropoli.  Una carriera come ciclista professionista dal 1941 al 1957.

Tra le sue tante imprese, spettacolare fu la tappa Cuneo – Pinerolo del ’49,

in cui  arrivò terzo ( cenni storici e aneddoti nel mio articolo qui riportato ) Altra pagina di Storia fu il Tour de France 1952, vinto da Coppi grazie alle sue immense doti, ma anche merito delle fatiche di una squadra italiana eccezionale. Insieme al vincitore: Gino Bartali, Fiorenzo Magni, Alfredo Martini, Mario Baroni, Giulio Bresci, Andrea Carrea, Giovanni Corrieri, Fiorenzo Crippa, Franco Franchi, Ettore Milano e Luciano Pezzi.

squadra-italiana-tour-de-france-1952

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La foto in copertina è proveniente da quel tour. La sosta degli infaticabili: Bartali assorto, Martini placido, Corrieri scocciato. Quei giorni un’altra immagine fu immortalata. Il famoso passaggio della borraccia (bottiglia) tra Fausto e Gino “perché eravamo in Francia altrimenti non gliel’avrei passata” scherzò nonno in una radiocronaca. Invece Martini si espresse così, anni più tardi:

Il messaggio più significativo che viene da quell’episodio non risiede tanto nello stabilire chi dei due campioni abbia passato la borraccia all’altro, quanto nell’esempio di generosità e altruismo dimostrato da due atleti che, da lunghissimo tempo, si sfidavano in gare da autentici “forzati della strada”, come venivano definiti allora i ciclisti”, impegnati a spingere bici molto pesanti su strade impossibili.

tour-de-france-1952

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Un’epoca fa, un Ciclismo fa. Alfredo Martini l’ho riscoperto leggendo vecchie cronache sportive

e qualche articolo più attuale. Alfredo, Gino lo ha sempre stimato. E su Gino, Alfredo spese genuine parole elogiando il suo vigore, il carattere ferreo, come del resto il suo fisico.“In gara non si lamentava mai, non aveva mai freddo, non aveva mai caldo o sete.”- disse. I due campioni, attivi nel mondo del Ciclismo anche da ex-corridori ricoprendo varie cariche, continuarono a frequentarsi. Talvolta a casa Bartali, spesso nei loro ruoli sul campo. Entrambi sono stati più volte membri della giuria della classifica giovanile Firenze – Viareggio, contribuendo così a scrivere la storia della corsa.

Alfredo ce lo ricordiamo sopratutto come dirigente sportivo.

In questo ruolo ebbe meritati successi, tanto da arrivare ad essere nominato CT della Nazionale nel 1975 ( e fino al 1997). Con la sua esperienza e professionalità accompagnò a notevoli traguardi e vittorie ai campionati del mondo, numerosi atleti come Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Moreno Argentin, Maurizio Fondriest, Gianni Bugno. Ormai anziano collaborò al fianco di Franco Ballerini, al quale trasmise perle di Ciclismo: quello eroico di una volta e quello dei giovanissimi ai quali insegnava che il Ciclismo è maestro di vita, non solo sport. Onestà, non solo gambe.

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