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QUANDO IL MONDO SI FERMA

da Lisa Bartali

Quando il mondo si ferma, le nostre biciclette si fermano. Tutto lo sport si ferma. Ci sentiamo meno liberi. Ci sentiamo minacciati e impotenti. Il Corona virus avanza al passo della primavera, che quest’anno guardiamo filtrata dai nostri balconi, snobbati fino a ieri.

C’è chi canta, chi prende il sole, chi fa stretching. E chi sorveglia gli altri, come faceva con i cantieri allestiti in piazza… Tutti cerchiamo di ingannare in qualche modo il nostro tempo, o forse solo il nostro disagio.

Quando il mondo si ferma, inizia la paura. Paura dell’ignoto, paura del contagio, paura del cambiamento, paura …della morte? Il virus non è letale come fu la peste, eppure è in corso la caccia all’appestato di turno. La Cina si sta già sbarazzando di questa minaccia. A rischio di morte, nel 99% dei casi, sono le fasce deboli della popolazione: anziani e persone con patologie pregresse. Eppure nessuno è esonerato. Ci scopriamo fragili. E forse è proprio questa la paura che va per la maggiore.

Joe-Webb-collage

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Quando il virus avanza, l’uomo si ferma, ma la natura prosegue.

Cosa vorrà dire tutto questo? L’altra metà del tempo che non passiamo ad ingannare la paura (e la noia) cerchiamo di darci una spiegazione. Chi suppone complotti politici, chi afferma che il virus sia uscito da un laboratorio, chi si infuria con il governo e i tanti tagli alla sanità pubblica ( -37 miliardi in dieci anni!! ) chi si accanisce contro gli ignari pipistrelli.

Chi afferma che il pipistrello colpevole, da cui è nata la pandemia, abbia trasferito il virus prima ad un serpente, in seguito catturato dall’uomo e venduto al mercato di Wuhan. Sono stata in Cina e qualcosa di quei mercati ho intravisto. Serpenti, e altri animali scuoiati e irriconoscibili. Ricordo un venditore con un banco pieno di serpenti chiusi in barattoli ed etichettati in vari modi. Come fossero medicinali o cibi in scatola in fila sopra gli scaffali del supermarket.

Quando il mondo si ferma, il cielo è più blu.

L’altro aspetto sul quale volevo soffermarmi è la trasformazione in atto nell’ambiente che ci circonda. L’uomo e le sue macchine si fermano, mentre la natura prosegue il suo corso. I prati si colorano di margherite. Inizia anche la mia rinite allergica. Dai satelliti arrivano immagini di un pianeta terra più limpido. Le nubi grigie di smog sono scomparse in proporzione ai decreti governativi, sempre più restrittivi. In particolare si evidenzia la diminuzione delle emissioni di diossido di azoto sopra la Pianura Padana, gas per la maggiore generato dalla massiccia produzione industriale e dal traffico stradale.

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Europa-dal-satellite-15-marzo-2020

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Ci preoccupiamo di questo virus oggi, ma da decenni noi stiamo morendo lentamente.

Per colpa dell’accumulo di polveri sottili, che oltretutto hanno incentivato la diffusione del virus, moriamo di una morte lenta, giorno dopo giorno, respirando l’aria da noi stessa inquinata.  L’inquinamento atmosferico è responsabile di 35 mila decessi all’anno. In media toglie ad ognuno di noi 10 mesi della nostra vita. Quotidianamente ne risente tutto il nostro organismo, e anche la nostra psiche e il nostro umore.  Perché questa morte non crea paura e angoscia in nessuno? E.. Ci vuole uno stop globale per renderci conto di come respiriamo meglio senza smog?

Interessante la mappa del sito World Air Quality Index sull’ inquinamento in tempo reale , clicca qui 

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Amazzonia da Iinternazionale.it

Nella mia visione il pianeta terra adesso sta finalmente respirando a pieni polmoni. La natura si sta riprendendo una bella rivincita sull’uomo, e anche quegli animali catturati e venduti ingenuamente ai mercati! Pensate ai recenti incendi in Amazzonia e Australia. Sono avvenute orribili catastrofi, una dopo l’altra. Solo il virus ha stoppato tutto mettendoci di fronte ad una riflessione.

Quando il mondo si ferma la nostra società va in tilt

L’uomo si ferma. Il lavoro si ferma. I rapporti sociali si fermano. Si accendono i riflettori sui comportamenti umani. Il nostro ritmo di vita rallenta. Con la tecnologia ci sentiamo vicini, ma la stessa tecnologia amplifica la nostra paura, ci danneggia. Sui social rimbalzano notizie false e atteggiamenti estremisti che scatenano il panico. Spegnete ogni tanto tutto ciò che è tecnologia e aprite un buon libro!

Laurindo-Feliciano-collage

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Un cambiamento è in corso su scala globale. Un cambiamento sociale, economico e, forse, un cambiamento interiore? Il virus non sarà stato vano SE, quando questa emergenza sanitaria sarà terminata:

1 ) Il governo tornerà ad investire negli ospedali, dalle attrezzature agli ampliamenti dei reparti, e nel personale specializzato, dottori, infermieri e altri operatori sanitari che in questi ultimi anni sono stati penalizzati ( assunzioni ridotte, stipendi ridotti, precarietà nei contratti,  assistenza a domicilio ridicola )

2) Se saranno adottate misure per contenere l’inquinamento causato dalle industrie e dal traffico, e sarà incentivata la produzione di energia rinnovabile

3) Se torneremo a riscoprire il valore del tempo, il gusto di una semplice passeggiata, e quanto è rassicurante un abbraccio

4) Se verrà compresa e tutelata l’importanza dell’economia della porta accanto, dei negozi di quartiere, adesso rivalutati ( ortolani, edicole, macellerie ecc. )

5) Se saremo più solidali, meno indifferenti. Meno con il dito puntato verso vicino di casa!

Resto comunque del parere che, gli unici che si salveranno, saranno come al solito gli ottimisti ( e chi ha i rulli o la cyclette in casa).

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