Miguel Soro Garcia è un artista che si sta facendo strada proponendo una pittura dedicata al ciclismo, storico e contemporaneo. Abbiamo avuto modo di conoscerci lo scorso anno, durante una sua esposizione d’arte. Inevitabilmente, io che ho studiato pittura, sono rimasta affascinata non solo dalla scelta dei suoi soggetti, ma soprattutto dalla sua tecnica. Dopo una bella chiacchierata posso svelarvi un po’ meglio colui che ha messo insieme arte e ciclismo con tanta passione e originalità.
Miguel Soro, valenciano ed ex-ciclista professionista,
ha iniziato ad appassionarsi al ciclismo fin da bambino. Quando e come è nata questa passione? ” I miei zii amano di ciclismo e in casa ho sempre sentito parlare di corse fin da piccolo e di grandi nomi come Bartali e Gimondi. All’età di 9 anni i miei zii mi hanno comprato una bicicletta. Da quel momento la passione si è fatta sempre più forte. Correvo nella categoria Juniores, e quelli sono stati i miei anni migliori. Ho vinto il campionato spagnolo di ciclismo con la squadra Vuelta Ala Safor. Sono stato parte della squadra del mondiale in Ecuador nel 1994″
Miguel mi spiega la sua storia mentre osserviamo tutti i quadri in mostra alla ciclo-turistica vintage La Chianina. Una quantità di opere che non trova spazio nella piccola stanza adibita all’esposizione, e quindi alcuni dipinti sono nascosti e li tiriamo fuori via via. In bella mostra sui cavalletti:
il ritratto di Luciano Berruti e un dipinto di Serse Coppi insieme al fratello Fausto
Proseguendo con il ciclismo agonistico, Miguel esordisce nei Dilettanti correndo per la Santa Clara. Nel 2001 il grande passo nella categoria Professionisti, prima con la Jodofer – Aboboda e l’anno successivo con la squadra Matesica. Nel 2003 Miguel corre per una nuova squadra ancora, la Miche. Le parole ad un certo punto fanno fatica e inciampano, e la mia domanda è tanto curiosa quanto lecita.
Perché non hai proseguito la carriera ciclistica? “I motivi sono principalmente due. Non ho trovato la squadra giusta con cui correre. Poi, arrivato a quei livelli, o vai davvero forte e vinci, oppure sono tante fatiche e poche soddisfazioni. Io avevo potenzialità ma non andavo abbastanza forte. Proprio in quel momento mi sono avvicinato alla pittura.”
Ho iniziato dipingendo paesaggi en plain air. Sono stato allievo di Roberto Martines,
in arte Leña. Ho seguito alcuni corsi di pittura e ho partecipato a dei concorsi. Più avanti mi sono avventurato nella tecnica del collage. Questo mescolare su tela giornali insieme a pittura, dà un senso dinamico all’intera opera “
Vedendo lavorare Miguel in una performance live mi rendo conto di come compone la sua tela. Non è una base di giornali su cui poi si dipinge. Miguel stende una base di colore, poi traccia qualche linea guida di riferimento, e piano piano inizia da una parte utilizzando pagine di libri e di riviste di ciclismo, applicando pennellate di acrilico dover necessario. Un mix di colori e parole. Si utilizzano solo giornali veri, non fotocopie, andando alla ricerca anche di certe specifiche frasi o numeri, che si incastrano nel quadro magari tra il polpaccio del ciclista e la ruota della bici.
Arte e ciclismo : un collage di emozioni
Cosa è per te dipingere? ” Tirare fuori una passione da dentro, in questo caso la passione per la bicicletta che rivive tramite la mia arte” Dalla bici al pennello, che sapientemente e anche in breve tempo restituisce vita a fotografie del passato. Mentre finisco di scrivere l’intervista Miguel sta iniziando a dipingere un’ opera dedicata a mio nonno Gino. E’ una foto in cui Bartali si è fermato a margine strada intento a sistemare la bici circondato dai passanti.
Immagini storiche in bianco e nero, che rivivono con colori accesi in mezzo a parole di giornale.
“Quando ho smesso di correre , ho fatto diversi altri mestieri, lavorando in un negozio di bici o come manovale. Mi sono un po’ arrangiato. Da due anni ho ripreso a coltivare le mie passioni. Ormai ho acquisto la mia tecnica e questo mi dà sicurezza quando dipingo. Ho già fatto diverse mostre in Italia, ma anche in Francia e in Canada”
Fai anche opere su commissione? “Sì eseguo ritratti o dipingo soggetti che mi richiede il cliente. Possono essere familiari o anche ciclisti. E alla domanda: quale è il ciclista che più ami dipingere? “Naturalmente il grande Gino! “ E scoppia una risata. Effettivamente il materiale fotografico su Bartali da cui prendere ispirazione è svariato. Mio nonno è stato tra i ciclisti più immortalati. Anche merito della sua lunga carriere durata più di vent’anni, e poi perché partecipava a tutte le gare della stagione. Non come qualche professionista di oggi che gareggia solo al Tour o al Giro…
Fa caldo. Scrivo sotto il sole di fine Giugno, in mezzo ad una piazza gremita di gente. Una paella valenciana fumante sta per essere servita ai commensali. Eppure sono 30°C. Siamo in Italia o in Spagna? Finisco di osservare le novità esposte. Oltre ai grandi quadri Miguel ha introdotto delle opere minori, stampe riprodotte in 20 o 30 esemplari. Ormai che sappiamo qualcosa di più su questo pittore ed ex-atleta che è riuscito a coniugare arte e ciclismo, non ci resta che seguirlo nelle sue prossime esibizioni e visitare il suo sito Miguelsoro.com