Quando ho conosciuto Antonio Cermenati sono rimasta subito colpita dal suo lavoro. Curiosa per natura, ed incline ad approfondire l’argomento bici e artigianato, gli ho chiesto di raccontarmi della sua attività. Non immaginavo di scoprire una realtà che ha antiche origini, ricca di storia ma con uno sguardo attento anche verso il nuovo.
Cerchio Ghisallo ha 70 anni di tradizione artigiana.
Le radici dell’azienda risalgono ai primi anni ’40. Inizialmente l’attività era diretta da D’Alessandro, produttore di cerchi in alluminio e legno. Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, D’Alessandro per sottrarsi ai bombardamenti si trasferì da Milano a Guello. Dal 1946 l’attività andò avanti a Guello in collaborazione con il nonno di Antonio Cermenati, sempre di nome Antonio, che dopo qualche anno rilevò l’azienda.
Siamo sul colle del Ghisallo. Da qui la vista sul Lago di Como è magnifica. Questa è una meta nota per tutti gli amanti della bicicletta. La salita del Ghisallo (dal versante nord) viene tradizionalmente percorsa dal Giro di Lombardia ed è anche stata più volte inserita nel tracciato del Giro d’Italia. E qui si ricordano due campioni che hanno scritto la storia di queste salite: Bartali e Coppi. Gino ne ha vinti 3 di Giri di Lombardia, ed arrivato 2° per quattro edizioni, mentre Fausto ne vinse ben 5.
Ai due campioni è dedicato un monumento che li immortala per sempre, in un luogo carico di storia e suggestione. Una tappa obbligatoria, insieme alla visita del Santuario della Madonna del Ghisallo e del Museo del Ciclismo, per ogni ciclista e appassionato. Antonio oggi continua l’attività di famiglia insieme al figlio Roberto. Inoltre gestisce l’officina meccanica.
Ma come si produce un cerchio di legno ?
Partiamo dalla materia prima. Il legno utilizzato per la creazione dei cerchi è faggio slavo. “Abbiamo selezionato questo legno”, racconta Antonio, “perché è più flessibile rispetto ad altre qualità. Dalle assi che ci vengono fornite, si inizia a trasformare il legno arrivando a produrre un cerchio, secondo la misura richiesta dal cliente.”
I passaggi e le lavorazioni richiedono tempo e precisione. Ci sono molti strumenti che facilitano le operazioni, come la sega a nastro o la pialla a spessore, ma il lavoro non è automatizzato. Ogni macchina viene condotta da un operaio, che si prende cura di rispettare ogni dettaglio.
“La prima lavorazione” prosegue Roberto “consiste nel tagliere le assi a dimensione di 2.10 metri. Con pazienza si rimuovono le parti che contengono nodi e altre imprecisioni all’interno del legno, che potrebbero indebolire la struttura del cerchio. Le assi vengono a loro volta tagliate in lamine sempre sottili fino a raggiungere lo spessore di qualche millimetro. Una macchina piana ci aiuta poi a rimuovere ogni imperfezione e a lisciare la superficie.”
Siamo solo alla metà dell’opera. Ad ogni lista di legno viene effettuata una “punta” che servirà per consentire al cerchio, durante l’incollaggio, di aderire e raggiungere una forma quasi perfetta senza increspature. Anche la fase dell’incollaggio avviene tutta manualmente. “Si utilizza una colla specifica per legno. Le liste poi vengono inserite una ad una all’interno dell’apposito stampo. Chiuso tramite pressione, lo stampo viene lasciato riposare per circa 10 ore prima di proseguire la lavorazione.
L’unica parte di lavorazione effettuata a macchina è la tornitura, tutto il resto è un lavoro manuale di alta precisione
La tornitura si effettua con una macchina a controllo numerico. Poi è la volta della foratura e della pulitura sulla macchina apposita. Al cerchio con anima in carbonio (ULTIMATE) viene aggiunto uno strato di fibra di carbonio all’interno della sede dove andrà a risiedere la camera d’aria. Le fibre di carbonio, unite ad una particolare resina, permettono una maggior resistenza e sicurezza anche ad elevate pressioni.
L’ultima fase è la verniciatura, sempre manuale. Il cerchio può essere personalizzato con un colore scelto dal cliente, o con i 6 colori da cartella. Alla fine dell’iter produttivo avviene il controllo qualità. In particolare si controllano i fori in cui andranno posizionati i raggi della ruota. Devono rispettare la giusta inclinazione.
Qualità, metodo e passione per un lavoro che dura 70 anni!
Oltre ai cerchi, sono stati introdotti nuovi articoli: manubri, parafanghi e pedali in legno ( qui sotto montati sulla mia bici ) Dettagli che donano eleganza e stile. Non vi nascondo che ricevo molti complimenti dai passanti quando vado in giro con questa bicicletta, tutta accessoriata con le borse Biciclettami e personalizzata da Cerchio Ghisallo.
La produzione è artigianale ma l’azienda è strutturata per spedire in tutto il mondo. Da quest’anno prende vita una nuova attività: il GHISALLO RENT BIKE.” Proponiamo ai visitatori una decina di percorsi guidati” mi spiega Antonio,” E ‘ anche possibile effettuare escursioni su richiesta. Girare in bici in quest’area contaminata di storia del ciclismo è l’ideale. Una sosta al Santuario e al Museo del Ciclismo è obbligatoria , un patrimonio unico”
E’ una vera meraviglia conoscere e riscoprire un mestiere antico, che si è tramandato in famiglia. Dalle sapienti mani di questi artigiani nascono prodotti esclusivi per biciclette di stile. Uno stile che non passa di moda. Nelle immagini vedete all’opera Giovanni, il padre di Antonio, e Boris, l’operaio che fa parte del team di lavoro ormai da 10 anni.
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