Ormai un appuntamento annuale, la serata in ricordo di nonno Gino sarà riproposta anche oggi 18 Luglio 2019, 105° anniversario del suo compleanno. Una ricorrenza sempre sentita, sia in famiglia che tra gli amici e membri dell’ Associazione Amici del Museo Gino Bartali che organizzano l’evento per mantenere viva la memoria di Gino.
Ponte a Ema è in festa per l’intramontabile campione e amico
Le porte del Museo del Ciclismo Gino Bartali apriranno alle 18, 30 in via straordinaria, e la struttura resterà aperta fino alle 22,00 L’ingresso, come sempre, è gratuito. Gli orari regolari sono Venerdì e Sabato 10-13,00 e Domenica 10 -16,00. Invitiamo i molti cittadini che ancora non conoscono questo meraviglioso museo a cogliere l’occasione per farvi una visita oggi, e se vorranno potranno trattenersi per le varie attività proposte dall’Associazione.
Inaugura la serata l’ evento spinning alle ore 18, 30 e a seguire si terrà la presentazione del progetto di digitalizzazione dell’intero Museo. La serata avrà il suo apice con la donazione della maglia del Tour de France 2014 di Vincenzo Nibali , naturalmente autografata. La cena buffet è su prenotazione ( provate a chiamare anche se ormai manca poco!) Il programma completo della serata è consultabile sulla pagina Facebook Associazione Amici del Museo Bartali
Gino nacque il 18 Luglio 1914 nel borgo di Ponte a Ema,
all’ultimo piano della casa che fa angolo tra Via Chiantigiana e Via di Campigliano, una viuzza che prosegue nel ponticello sull’ Ema. A sfogliare le vecchie cartoline niente di più poetico: un paio di file di casupole divise dal fiume, qualche bottega, un carro trainato da un cavallo e poi distese di campi assolati. Sopra il portone della casa natale di nonno è esposta la seguente targa in marmo.
Invece su qualche muro di Ponte a Ema è stata scritta la simpatica frase:
Se Dante di Firenze fu poeta, Bartali di Ponte a Ema è un grande atleta
Il bar l’intramontabile era un punto di riferimento per gli abitanti, sempre pronti a far festa a Bartali, un orgoglio paesano prima ancora che nazionale. Le bistecche del paese erano tutte per Gino, che doveva allenarsi e vincere. Quel ragazzetto, spesso malato e per questo soprannominato dai compagni “Careggi” come l’ospedale, divenne ben presto ciclista dalla fama internazionale. Pagine e pagine sono state dedicate a Ginettaccio anche sulle riviste francesi, nonostante l’aspra rivalità.
Anche se tutti conosciamo le grandi vittorie di Gino, ne cito alcune tra i traguardi più noti : 3 Giri d’Italia, 2 Tour de France, 2 Giri di Svizzera, 1 Giro dei Paesi Baschi, 1 Giro di Romandia, 3 Giri di Lombardia, 3 Giri del Piemonte, 3 Giri del Lazio , 4 Milano – Sanremo , 5 Giri della Toscana, 1 Coppa Bernocchi, 2 Giri dell’ Emilia, 2 Giri di campania, due volte vincitore del campionato di Zurigo ecc.. ecc. Innumerevoli volte arrivò secondo, pochissime volte si ritirò, solo 28 in quasi vent’anni di carriera. Al Museo è conservato il trofeo del Tour de France 1948 insieme ad altre bellissime coppe e due biciclette appartenute a Gino, oltre a quella del fratello Giulio Bartali.
Meritevole dei riconoscimenti ottenuti, Medaglia d’oro al valore civile nel 2006 e Giusto tra le Nazioni nel 2013, nonno Gino, come dico sempre, fu
un grande uomo ancor prima che grande atleta.
Le sue imprese umanitarie durante la Seconda Guerra Mondiale sono oggi di grande esempio e fonte di ispirazione per noi tutti, anche per i diciottenni che hanno scelto il tema di maturità a lui dedicato.
Personalmente conservo bellissimi ricordi di vita familiare. Gino era un nonno riservato ma buono. Spesso al telefono, indaffarato e a giro per l’Italia con la sua Golf bianca piena di sponsor. Alcuni ricordi sono legati anche ai cimeli che adesso sono esposti al Museo. Io e mia sorella Lara giocavamo spesso attorno alle biciclette da corsa e ai trofei, in quella mansarda misteriosa e affascinante di casa Bartali.
Vi aspettiamo stasera al Museo Bartali per la serata in ricordo di nonno Gino!