Ebbene venerdì scorso è toccato a me. Investita da un automobilista mentre pedalavo sulla mia Bartali vintage. Noi ciclisti o siamo fantasmi, o di intralcio pubblico. Ero appena andata da Marco, il mio meccanico di fiducia, che abita nel quartiere adiacente al mio. 10 minuti di bici. Avevo dei problemi a cambiare marcia e i freni si erano parecchio allentati. A riparazione ultimata rientro verso casa prendendo Via Canova (Firenze), che non ha una pista ciclabile.
La dinamica dell’incidente: eravamo in punto critico per il traffico,
all’intersezione con Via Signorelli. Vedo un automobile che proviene in senso di marcia opposto. Si sofferma all’incrocio per fare passare l’auto che mi precede, in attesa di imboccare la via traversa. Mentre a me non dà la precedenza. Proprio non mi vede! Non ho avuto il tempo di frenare che mi sono trovata a ridosso dell’auto, che in quel momento sterzava. Lo scontro è stato contenuto perché contenuta era la velocità. Sono stati chiamati i soccorsi ovviamente.
Contusioni ed escoriazioni. Niente di rotto per fortuna. L’adrenalina che mi è salita in quel momento mi ha fatto reagire bene. Pensavo alla mia bici! Quella di cui scrissi l’articolo del restauro ( leggi qui) appena revisionata. La Bartalina è stata premurosamente caricata in auto dal signore che mi ha investito. L’ho rivista più tardi in una corsia dell’ ospedale (da rivedere il cambio… ma sta bene!)
Ne ho vissuti diversi di incidenti stradali, soltanto una volta la colpa è stata mia, quando tamponai un auto in una giornataccia di pioggia. L’ incidente in bicicletta non mi era mai accaduto e questo spero il primo e l’ultimo. Le dinamiche della vicenda mi hanno invogliata a scrivere questo articolo dedicato portandomi alle seguenti riflessioni:
1 Pregiudizi sui ciclisti urbani
Nei confronti del ciclista ( tutti i tipi di ciclista) la maggior parte degli altri utenti della strada ha una considerazione pari a zero. Noi ciclisti urbani forse, rispetto a chi va in bici da corsa allontanandosi dai centri abitati per fare sport, siamo visti ancora più inferiori. Siamo sempre nel mezzo alla strada ( una vera colpa! ) e agli incroci semaforici. Una categoria spesso non contemplata: siamo fantasmi! Io di fatti, non sono stata proprio vista, lo ha ammesso anche il conducente dell’auto. Quando il ciclista non viene considerato un fantasma, viene considerato di intralcio. “Io i ciclisti urbani proprio non li sopporto, intralciano il traffico e basta” . Parole a me rivolte da uno scorbutico idraulico nonché ex – ciclista e vincitore di campionato under 23, quando parlavo con orgoglio di aver disegnato una piccola linea per ciclisti urbani. Per concludere: basta pregiudizi. Le biciclette hanno gli stessi diritti degli altri veicoli!
2 “La bella e addormentata” politica
E’ in atto il progetto di costruire una pista ciclabile in Via Canova, dove è avvenuto il mio incidente. La ciclabile è parte del progetto Bicipolitana. 18 chilometri di nuove piste ciclabili a Firenze, di cui 8 km circa in fase di progettazione e il resto solo ” in previsione “. Spero di vedere i cantieri aperti almeno il prossimo anno! Quanti feriti ( o peggio… morti ) su strada dovremmo ancora vedere prima che l’amministrazione si accorga che la vita è una priorità? Non è possibile che oggi, nel 2018, non esista un sistema di infrastrutture ciclabili adeguato. E’ stato introdotto il bike sharing e le Mobike in viaggio per la città sono parecchie. Gli abitanti hanno risposto bene a questo cambiamento, adesso urgono opere concrete di ” ristrutturazione urbana”. Sopra una foto di Amsterdam nel 1970. La stessa strada oggi ha solo piste ciclabili e spazi pedonali.
3 Distrazione e stress
Tutti noi siamo stressati e distratti da mille pensieri : il lavoro (che c’è e non c’è) le malattie ( quelle ci sono sempre) la famiglia ( piaceri e doveri). Oggi siamo tutti di fretta, non ve ne siete accorti? Ma chi si mette alla guida di un veicolo deve avere mille occhi e pochi pensieri. Quando ci sentiamo davvero stanchi e un po’ in confusione, dovremmo proprio rinunciare alla guida. Far guidare qualcun altro o utilizzare i mezzi pubblici. E oggi un altro elemento si è inserito nella nostra vita quotidiana. A volte ci risolve i problemi, a volte sembra creato per complicarli: lo smartphone, distrazione cronica.
4 L’ automobile : quella strana creatura
Alle auto, agli scooter e ai mezzi pesanti è stato dato un potere: la velocità. Un potere che viene spesso abusato. Ma a chi non è capitato di spingere un po’ oltre il limite l’acceleratore? Purtroppo le auto sono state concepite per accorciare distanze e tempi. Mezzi ottimali sulle autostrade, anche se sempre pericolosi, ma non ottimali per la città. Eppure quanti Suv, in una città piccola come Firenze, si scatenano quando le corsie raddoppiano? In città vanno studiati mezzi alternativi. Anche per abbassare i livelli di inquinamento che sono altissimi! Ben venga la tramvia, ma al contempo più piste ciclabili per le numerose biciclette in circolazione. Perché altrimenti come è possibile mettere radici a quel concetto tanto “chiacchierato” detto trasporto intermodale?
Mi fermo qui, per ora. Forse dedicherò più avanti un capitolo specifico sugli spazi urbani e il concetto di città. Spero di sollevare anche in voi qualche produttiva riflessione. E forse sensibilizzare sul tema” i non ciclisti”. Davvero un’ odissea attraversare la mia città in bicicletta. Non vedo l’ora di vederla un po’ più efficiente e vivibile questa “culla della cultura e dell’arte” di cui tanto ci vantiamo: Firenze.
1 commento
Siamo molti sulle strade. Troppi. Il nostro sistema nervoso non ha fatto in tempo ad adeguarsi alla crescita tecnologica. Quando ci mettiamo alla guida pensiamo di poter essere veloci e invece ci troviamo in un percorso ad ostacoli tipo campo minato (l’odissea di cui parli).Per questo molte regole non vengono rispettate. E così molti automobilisti pensano di essere sempre sulle strade degli anni 70. In quegli anni il traffico era diverso, diverse erano anche le auto. La prima Golf misurava 3,7m×1,6m e al massimo aveva 82kW. La Golf 7 misura 4,25m×1,8m. Da questo si può notare che il mercato automobilistico è come quello delle industrie farmaceutiche: più la gente è malata più producono. Infatti non comprenderò mai la moda dei suv. Io che ho sempre adorato le auto sto finendo per odiare quelle moderne. I suv sono per ciccioni borghesi che pretendono di avere in auto la stessa comodita del loro divano affossato quando ci si siedono sopra con la grazia di un elefante. Però tralasciano il fatto che un altro milione di ciccioni come loro deve parcheggiare in stradine che si svincolano tra chiese e mura di età romanica. Non dimentichiamoci che i ciclisti e i pedoni sono anche automobilisti. Non facciamo distinzioni. Il ciclista che sta piantato in mezzo alla strada è imprudente anche quando guida l’auto. È questione di persone più o meno intelligenti. Al volante viene fuori il peggio di noi. Alcuni addirittura afflitti da un senso di inferiorità assumono comportamenti prepotenti. La polizia per il 50% ci fa speculazione su questo utilizzando metodi ormai datati aumentando il nervosismo invece che educare e sensibilizzare gli automobilisti come si dovrebbe agendo sulla psicologia. Gli autovelox vengono notati. Lisa Bartali che ha la precedenza invece non viene notata. Come dici tu i ciclisti sono come fantasmi: tutti ne parlano ma nessuno gli vede.