Home Due ruote e un Diario L’ EROICA GAIOLE 2017 : MIO NONNO GINO, ISPIRATORE DI PASSIONI GENUINE

L’ EROICA GAIOLE 2017 : MIO NONNO GINO, ISPIRATORE DI PASSIONI GENUINE

da Lisa Bartali

Giovedì, venerdì e sabato d’attesa con tanti eventi dedicati alla bicicletta. E domenica 1 Ottobre si è corsa: L’Eroica Gaiole 2017. La cicloturistica d’epoca alla ventunesima edizione, trova le sue origini ispirandosi alle imprese di mio nonno Gino Bartali e non solo. A quel ciclismo “eroico”, faticoso e genuino vissuto a cavallo tra le due guerre che hanno sconvolto l’Italia. Uno sport talvolta crudele e disperato, ma spontaneo e immediato. Passioni che rifioriscono in questa edizione. Agli esordi, nel 1997, gli iscritti erano una novantina. Poi ogni anno una crescita esponenziale

che ha coinvolto a questo giro 7000 ciclisti.

In crescita anche la manifestazione all’estero; Eroica Britannia, California, Giappone. Curioso è, che in alcuni di questi paesi e soprattutto tra le nuove generazioni, Bartali è ancora per lo più sconosciuto. Lo stanno riscoprendo adesso che la stampa ne sta dando ampia notizia a livello internazionale. In particolare grazie all’ultimo riconoscimento a Gino come “Giusto tra le Nazioni” nel 2013.

C’era una volta un ragazzo di Ponte a Ema di umili origini , gentile ma testardo.

Usciva a provare la sua bicicletta di quarta mano di nascosto, perché il padre Torello glielo proibiva. Con la scusa di poter guadagnare due soldi da portare in famiglia, mio nonno Gino iniziò a correre, e a vincere. E a scaldare gli animi degli italiani, che fremevano ascoltando alla radio le sue sfide con le montagne, e con Coppi. Tanto era innata, genuina ed esplosiva la sua passione per la bicicletta, che subito contagiò il cuore delle persone. Il nonno fu ispirare di folle. Un grande comunicatore, anche da anziano, che interagiva col pubblico. A L’ Eroica si percepisce la voglia di riscoprire questo ciclismo “genuino” di un tempo,  che trova in Bartali un’ icona di uno sport pulito e solidale.

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Appena entrati a Gaiole, oltre lo striscione che dà il benvenuto, lo spirito della manifestazione vive

in ogni singola persona che con gli occhi pieni di stupore viene vinta dal fascino delle bici d’epoca. Il pubblico riscopre la storia e un vissuto lontano pieno di stimoli positivi. E’ un mondo nostalgico che incontra l’attualità. Chiaro, almeno per me fin da subito, lo scopo dell’evento di riportare alla luce le origini di un ciclismo “eroico” senza fronzoli né tecnologia; unito al piacere di pedalare attraversando il territorio con l’intenzione di gustarne le tradizioni e lo stile di vita “rustico” proprio di una campagna toscana.

Al ponte sul torrente Massellone non si passa. Chi deve registrare, come me, l’accredito stampa, chi ritirare il pacco gara, chi far valutare la propria bici, chi è in cerca di acquisti. Chi si dirige alla mostra d’arte di Miguel Soro Garcia dedicata a Luciano Berruti. A Luciano, uomo immagine di questa manifestazione e collezionista di biciclette, viene dedicata una S.Messa nella parrocchia del paese. Giancarlo Brocci, ideatore dell’Eroica, esprime affettuose parole in ricordo di Luciano, recentemente scomparso. Come non spendere qualche parola anche per Gino, cittadino onorario di Gaiole. Lui che assisteva alla funzione religiosa prima di ogni corsa. La bellissima atmosfera dal sapore antico, da “borgo riunito” prima di un grande evento, si prolunga anche dopo il rito, con

la benedizione delle biciclette che partiranno per l’Eroica Gaiole.

Diversi sono gli stand disposti per le strade, una festa dedicata alla bicicletta che cattura appassionati, turisti, giornalisti. Un via vai di gente che proviene da tutto il mondo. Alla Cena degli Eroici, alla mia sinistra scambio due commenti con dei giornalisti cinesi che vivono a Roma, e al mio fianco destro rido tantissimo alle battute di alcuni corrispondenti di una famosa testata americana. E, dopo i tanti eventi che ci trasportano quasi in un altro mondo, arriva domenica e ognuno parte con il proprio percorso:

dai 46 chilometri fino ai 209, incluse strade bianche e partenza all’alba.

I ciclisti più agguerriti affrontano l’itinerario di 209 Km. Partite alle 5 del mattino, nel buio di Gaiole, si contano anche diverse donne in sella a bici d’epoca tirate a lucido. Tante sono le partecipazioni dall’estero. Si attraversa questa amata terra, il Chianti. Si pedala fino alle Crete Senesi toccando magici borghi quali Montalcino, Asciano, Radda in Chianti. Ognuno corre col suo ritmo. Non è una competizione, è un’avventura. Le parole scritte sul poster a dominare la Cena degli Eroici ricordano a tutti:

Questa non è una gara da vincere, ma un’impresa da compiere.

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Bello vedere tanti giovani ispirati da un ciclismo “antico”, entusiasti nel riscoprirne valori e dinamiche. Giusto riproporre il passato se questo è strumento per aggregare le presone in modo onesto e solidale.  Merita una frase la visita alle Cantine Ricasoli. Nella quiete delle volte ha trovato vita una magnifica esposizione di bici d’epoca . Un week-end ricco di emozioni, sorrisi e piccole sorprese. Come la bellissima foto del nonno all”Eroica Caffè”. Tra le strade sterrate, appena dopo una curva qualche ammiratore gli porge un po’ d’acqua: Gino con i capelli bagnati e la polvere sulla pelle, incarna la “bellezza della fatica”.

Si consiglia di sfogliare la Photo Gallery in alto!

 


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1 commento

France 3 Ottobre 2017 - 5:34

Gentilissima “addetta stampa” le faccio ancora i miei sinceri complimenti per l’articolo. 7000 ciclisti! notevole!
“Gino ispiratore di passioni genuine”, ecologiche, non invasive e non dipendenti dalla tecnologia esasperata. Tuo nonno ci riusciva a girare in tutta la Toscana e oltre senza il navigatore…

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