Home Due ruote e un Diario RIMETTERSI IN GIOCO APRENDO UNA CICLOFFICINA – “FILOFFICINA” LABORATORIO E SHOWROOM

RIMETTERSI IN GIOCO APRENDO UNA CICLOFFICINA – “FILOFFICINA” LABORATORIO E SHOWROOM

da Lisa Bartali

17°C. 9 Km. Mi addentro nel centro storico con la mia bicicletta. Vado a visitare un negozio che ho visto nascere, di cui ho visto l’entrata di legno scartavetrare e riverniciare. In cui però, non sono mai entrata. Almeno fin’ora. Filofficina ha aperto da soli due anni e i proprietari prima facevano un altro mestiere. Quello che mi ha colpito di questa realtà è proprio la voglia di rimettersi in gioco.

La ciclofficina è in Via del Campuccio. Storica, vecchia, vissuta, trafficata strada. Una strada che ho fatto mille volte. Passeggiando, in auto e in bicicletta. Tornando di sera verso casa, dopo distruttive giornate di lavoro. Di mattina col viso assonnato, alzando lo sguardo sulla vite americana arrampicata sul muro del Giardino Torrigiani. Splendidamente rossa d’autunno.

Le biciclette d’epoca sono la loro passione!

Una bella esposizione di bici restaurate, dagli anni Sessanta ai Novanta. Colnago, Bianchi, Pinarello, Alan. In vendita, e non solo, anche a noleggio per le ciclostoriche. Si vendono a partire dai Duecentocinquanta euro, la scelta è vasta e su certe marche si sale di prezzo. Lorenzo, che mi accoglie, è un tipo molto pratico. Non smette mai di lavorare con i suoi arnesi mentre parliamo. Chiedo incuriosita di come è nato il suo progetto. Dalla passione per la bicicletta e la voglia di cambiare, di

rimettersi in gioco.

“Prima – racconta- facevo un altro mestiere. Con il mio amico Filippo decidemmo due anni fa di aprire questo negozio polivalente. Showroom, ciclofficina e bike rental. Funziona tutto, ci sono molti turisti in questa zona ma anche abitanti del quartiere.”

In effetti il punto è azzeccatissimo, lo posso dire perché da quelle parti ci ho vissuto. La ciclofficina è quasi all’angolo con Piazza Tasso. Ci sono turisti che lasciano l’auto nei vari parcheggi lungo le vecchie mura, o che scendono dalla fermata del pullman. Ci sono anche i fiorentini per fortuna. Entrano ben cinque clienti mentre procediamo con la nostra conoscenza. Chi ha problemi col movimento centrale della bici, a chi è saltata la catena. Un paio di interessati al noleggio bici ( 1 h/ 3 € ) e ad un acquisto.

Le biciclette in Italia che si vendono di più sono quelle di carbonio, gli appassionati ci spendono volentieri per avere prestazioni migliori. C’è un certo ritorno però ai telai d’acciaio, che per esempio in Olanda hanno ancora un bel business.

Il business cambia a seconda delle esigenze e del luogo. Sembra che noi in Italia non si abbia poi tante mezze misure. O city-bike o biciclette professionali in fibra di carbonio.

Le biciclette d’epoca con telai in acciaio si utilizzano per ciclostoriche o si vendono all’estero.

Pare che ci siano molti clienti americani e asiatici in questo momento interessati a biciclette che hanno un fascino d’altri tempi e sono pezzi unici. Noi italiani, che siamo telaisti di tradizione, e che per generazioni abbiamo lavorato l’acciaio, vediamo ormai questa tipologia di prodotto superata. Al contrario all’estero, c’è una voglia di recuperare la tradizione, quella che forse certi paesi non hanno mai avuto. C’è da chiedersi, e in questo dovrei parlarne con un’azienda produttrice di telai, come mai il ritorno all’acciaio anche in Italia da un po’ di anni. A me personalmente piace. Forse più di uno la pensa come me.

Osservo attorno. Non mancano foto di Coppi e Bartali e articoli di giornale. La storica foto del passaggio della borraccia è autografata. Dedicata a.. Lorenzo mi racconta che la sua fidanzata è la nipote di Aldo Bini. Così ha avuto il poster autografato. Incredibile!

Bini, Il famoso rivale pratese di mio nonno ai tempi degli esordi.

Scaffali di manifattura artigianale mettono in mostra vari oggetti e componenti meccaniche. Corone Campagnolo, vari prototipi di tacchette e articoli da collezionismo. I mobili di legno del laboratorio sono affascinanti, totalmente in abbinamento col pannello appeso al soffitto che mostra il nome del negozio.

Questo incontro mi ha lasciato sensazioni positive. Il coraggio di rimettersi in discussione nel lavoro. Un tema che mi appartiene. L’ingegno pratico di unire restauro di biciclette, riparazioni, vendita e noleggio. Continuate così ragazzi, il vostro lavoro ci serve e ci stimola!

 

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