Home Due ruote e un Diario PARIGI – ROUBAIX IN BICI D’EPOCA: GLI EROICI DELLA NOVA U.V.I. RACCONTANO

PARIGI – ROUBAIX IN BICI D’EPOCA: GLI EROICI DELLA NOVA U.V.I. RACCONTANO

da Lisa Bartali

La prima edizione della Parigi- Roubaix risale al 1896, e originariamente partiva dalla capitale francese.  Oggi il km 0 è a Compiègne. Da questa città si parte per correre una distanza considerevole, quest’anno 257 km. La classica di “Pasqua” è molto amata perché offre un grande spettacolo: fatiche in sella sulle pietre infangate del pavé, circondati da luoghi leggendari come la foresta di Arenberg. La Granfondo per il cicloamatori si disputa il giorno antecedente alla gara dei professionisti, e prevede percorsi ridotti. Quest’anno,

nell’inferno del Nord ha preso parte anche la temeraria squadra della NOVA U.V.I.

a cui già avevo dedicato un articolo speciale quando i corridori intrapresero la rievocazione della 1a tappa del Giro d’Italia (leggi qui).

Da 13 partecipanti, il gruppo si è esteso a 35 presenze. Non tutti sono tesserati, alcuni sono simpatizzanti uniti dalla stessa passione per le bici vintage, come Gilberto Simoni.  Nella delegazione anche 2 donne. Con biciclette dei primi ‘900, pesanti e senza cambio, gli eroici della Nova U.V.I. non si sono certo accontentati del percorso da 170 km previsto dagli organizzatori! Fedeli al tragitto originario,

sono partiti in notturna alle 3 percorrendo i 90 km aggiuntivi

per poi inserirsi puntualmente alle 8 del mattino alla partenza ufficiale. Adriano, che è stato il mio filo di collegamento col gruppo, racconta: ” Ho scelto la mia bici del 1920, quella dal telaio più robusto, e le ruote più grosse che possedevo. L’ho assemblata come per andare in battaglia...”

NOVA-U.V.I.-bici-depoca

NOVA-U.V.I.-bici-d’epoca

Già la vigilia della corsa aveva regalato forti emozioni. La punzonatura delle bici, in cui si registra il veicolo prima della gara posizionando un piombino al telaio e alla ruota, era un tempo di regola. Non solo, era un vero rito di preparazione psico-fisica alla corsa.  L’antica ricetta è stata rispolverata dal passato, e lo scorso 6 Aprile organizzata dalla NOVA U.V.I. in presenza delle autorità francesi.

L’indomani inizia l’impresa. Vi lascio qualche istante per immaginare il viaggio dei nostri guerrieri che affrontano tutto il percorso della Parigi – Roubaix in bici d’epoca, incluso i tanti tratti di pavé. Non solo su veicoli senza cambio, ma con tutte le componenti originarie: sella, serie sterzo, ruote, freni…

Ogni telaio ha addosso 100 anni di vita!

Gli imprevisti tecnici non mancano: chi ha lacerato del tutto un copertone, chi ha rotto il manubrio e quindi ha dovuto utilizzare l’unica bici di scorta esistente. A qualcuno è andata anche peggio rompendo il freno. L’unico freno, precisiamo, su quella bici dei primi ‘900 scelta per l’occasione. Il corridore ha perciò dovuto frenare col piede a terra per una buona parte della corsa!

Ognuno col suo ritmo e le sue disavventure, i ciclisti si ricompattavano ogni tanto nelle aree di sosta. Sono state impiegate 13 ore ( incluso le soste) per un totale di 270 km correndo alla media di 25 km/h.Abbiamo destato scalpore” mi confida Adriano una volta rientrato in Italia “ e ci hanno acclamato calorosamente lungo la strada. C’era tanta ammirazione nei nostri confronti. ” Di tutto il percorso, quale sono stati i momenti più sentiti e suggestivi?

Vedere sorgere l’alba percorrendo le pianure francesi, mentre sai che gli altri corridori ancora dormono. La fatica è stata ricompensata anche una volta entrati nel velodromo di Roubaix , una grande emozione.

NOVA-U.V.I.-partenza-a-Compiegne

NOVA-U.V.I.-partenza-a-Compiègne

All’arrivo è stata una festa. La NOVA U.V.I. ha raggiunto il suo obiettivo: correre fedeli alla tradizione con passione e spensieratezza.  Non importa il tempo impiegato, quanto lo spirito con cui si affronta un’ impresa. Nel rispetto di

una filosofia che vuole riportare in luce l’entusiasmo genuino della corsa.

La squadra è stata accolta “nell’inferno del Nord” destando curiosità, e anche sentimenti di stima. Lo stupore negli occhi negli spettatori è tutto per questi guerrieri del pavè che corrono con bici antiche, maglie di lana e tubolari a tracolla. Il folklore locale ha contribuito all’entusiasmo collettivo motivando la squadra.

” Non so se il prossimo anno torneremo alla Parigi – Roubaix in bici d’epoca… ” conclude Adriano quando chiedo quali sono i futuri progetti della NOVA U.V.I. “Organizzare il viaggio è stato impegnativo, ma molti ci hanno già chiesto se ritorneremo. Siamo soddisfatti di essere stati valorizzati dalle istituzioni e dalla gente. Una gratificazione anche essere presenti all’interno del sito ufficiale della corsa! Tutti sono rimasti colpiti e affascinati dal nostro correre in modo rievocativo ma allo stesso tempo spontaneo.”

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La NOVA U.V.I. ha portato il suo contributo ” storico- culturale” ad una corsa classica del Nord, arricchendola di un nuovo- antico fascino. Questa squadra, da me soprannominata con ammirazione ” i guerrieri del pavé “, ha sfidato la fatica e rivalorizzato la storia. Ancor più ha corso la Parigi – Roubaix secondo una propria interpretazione, che unisce sport e amicizia.

 


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